venerdì, Aprile 18, 2025

Capo d’Orlando – Sfregiato manifesto di una campagna contro la violenza sulle donne

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“Mi amo troppo per stare con chiunque” – firmata da Sara Campanella.

Un messaggio di autodeterminazione, di amore per sé stesse, rivolto in particolare alle donne che trovano nella consapevolezza e nell’autonomia un atto di resistenza quotidiana contro relazioni tossiche, abusi, dipendenze emotive. Un messaggio che evidentemente ha dato fastidio.

E qualcuno ha deciso di strapparlo.

La porzione danneggiata del cartellone, come si vede nella foto allegata, non sembra frutto del caso.

Non è il vento. Non è l’usura. È un gesto intenzionale. Deliberatamente fatto per la voglia di farlo.

Non si sa se chi ha compiuto questo atto abbia semplicemente strappato ciò che riusciva a raggiungere, o se abbia scelto con cura la parte da eliminare. Ma il punto è un altro: qualcuno si è preso la briga di farlo.

Danneggiare un cartellone come questo non è una bravata né una semplice azione vandalica. È un gesto carico di significato, che diventa simbolicamente una nuova forma di sopraffazione. Come se qualcuno non sopportasse che una donna potesse affermare di bastare a sé stessa, di amarsi, di non accontentarsi più del “chiunque”.

In un Paese in cui ogni anno centinaia di donne subiscono violenza, in cui ancora si fatica a riconoscere la gravità di ciò che accade dentro le mura di casa, nelle relazioni, negli sguardi giudicanti, questo gesto è uno sfregio. Non solo a un manifesto. Ma a tutte le battaglie per la libertà, la dignità e l’autonomia delle donne.

La risposta non può essere il silenzio. La risposta deve essere la denuncia, la visibilità, il rilancio del messaggio.

Per ogni cartellone strappato, devono nascerne dieci. Per ogni frase spezzata, dobbiamo dirla più forte.

Bisogna dirlo forte e chiaro: a tutte le persone che lottano ogni giorno contro la violenza e per i diritti: non facciamoci intimidire.

A chi ha strappato quel manifesto: non ci faremo strappare la voce.

Massimo Scaffidi

Foto di Alessia Micale

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