mercoledì, Aprile 16, 2025

Ficarra: “Intitoliamo la sala del consiglio comunale a “Giuseppe Marchese – Sindaco Bracciante”

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I consiglieri comunali del “Gruppo Ficarra Bene Comune” Antonino Pizzino, Mela Marraffa e Patrizia Sciacca hanno chiesto, nell’anno del centenario della nascita, di intitolare la sala del consiglio comunale di Ficarra, a “Giuseppe Marchese – Sindaco Bracciante”.

Hanno presentato una mozione di indirizzo al presidente del consiglio comunale, al segretario comunale, al sindaco e al gruppo consiliare di maggioranza di Ficarra.

Giuseppe Marchese è ritenuto una straordinaria personalità del Novecento, protagonista della vita politica, istituzionale e sociale di Ficarra.

Nato a Ficarra il 20 febbraio 1925, fu avviato giovanissimo al lavoro bracciantile. Nel 1948 aderì al Partito Comunista Italiano e nel 1952 fu eletto segretario della locale sezione, carica che mantenne, con qualche breve interruzione, fino alla fine degli anni ’70.

Negli anni cinquanta fu impegnato nelle lotte dei lavoratori agricoli, le quali, a Ficarra, si caratterizzarono per il cosiddetto “sciopero alla rovescia”, cioè, invece di astenersi dal lavoro, i braccianti, per protesta, si misero a zappare le terre incolte dei feudi agrari delle baronie ficarresi.

Un atto di protesta, che costò l’arresto di circa cento braccianti ficarresi, per avere occupato e zappato, i terreni incolti dei feudatari. A sostenere le lotte dei braccianti agricoli di Ficarra la locale sezione del Pci guidata da Giuseppe Marchese ed i capi lega sindacali della locale Camera del Lavoro, Michelangelo Mangano e Tredicino Pizzino.

Il Tribunale di Patti dispose l’assoluzione di tutti i braccianti accusati di oltraggio della proprietà privata per aver partecipato all’occupazione delle terre a Ficarra;  viceversa i proprietari terrieri, per non cedere le loro terre incolte, così come prevedeva il “Decreto Gullo”, furono costretti ad assumere gli stessi braccianti, per un totale di seicento giornate di lavoro (100 braccianti al giorno per 6 giorni di lavoro).

Giuseppe Marchese, nel 1952, fu eletto per la prima volta consigliere comunale, fu confermato nelle successive consultazioni amministrative e fece parte del civico consesso ininterrottamente per trentatrè anni fino al giugno del 1985.

Nel 1956 viene eletto componente del Comitato federale della Federazione del P.C.I. di Messina di cui fanno anche parte il ragionere Pietro Pizzuto, Umberto Fiore, Simona Mafai, Nino Messina, Giuseppe Prestipino, Emanuele Tuccari, Vincenzo Antoci, Peppino Bontempo, Alberto Cardaci e della quale all’epoca è segretario provinciale l’onorevole Pancrazio De Pasquale.

Successivamente fece parte degli organismi dirigenti della federazione del P.C.I. dei Nebrodi che ha sede prima a Sant’Agata di Militello e poi a Capo d’Orlando. Nel 1966 fu delegato all’XI Congresso Nazionale del P.C.I., il primo dopo la morte di Palmiro Togliatti. Nel dicembre del 1967 viene eletto per la prima volta sindaco. Il 25 gennaio 1968 è a Santa Ninfa, uno dei comuni della Valle del Belice tragicamente colpiti dal violento terremoto del 15 gennaio, ove porta, assieme all’Arciprete Russo, la solidarietà ed il generoso aiuto dei ficarresi.

Nelle consultazioni amministrative del 1970 viene rieletto Sindaco e rimane in carica fino al giugno del 1975. Nell’estate del 1970 fu a Mosca con una delegazione di segretari di sezione ed amministratori comunisti. Nel quinquennio 1975/1980 è consigliere comunale di opposizione e nelle elezioni del giugno 1980 fu rieletto sindaco.

Nel novembre del 1980 guidò la delegazione che porta l’aiuto dei ficarresi alle popolazioni dell’Irpinia colpite dal sisma. Si dimise dalla carica nell’agosto del 1981. Conclusa l’esperienza amministrativa, per diversi anni lavorò alla Cgil del Comprensorio di Patti. Morì a Ficarra il primo gennaio 2008.

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