sabato, Aprile 19, 2025

Giammoro di Pace del Mela: proclamato lo stato di agitazione del personale della “Cargill”

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E’ stato proclamato l’immediato stato di agitazione del personale della “Cargill” di Giammoro di Pace del Mela, preannunciando in assenza di risposte il ricorso a più incisive azioni di protesta.

Sono state le organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil ad attivarsi in questa direzione, chiedendo anche al Prefetto la convocazione di un urgente tavolo di confronto con l’azienda.

Lo scorso anno dai vertici del settore commerciale e della produzione di “Cargill”, così apre una nota delle tre organizzazioni sindacali, ricevemmo specifiche rassicurazioni circa il futuro dello stabilimento di Giammoro.

“Il percorso faticosamente costruito prevedeva, attraverso un costante confronto, la presentazione entro il dicembre 2024 di un concreto piano industriale. Ciò come sapete non è avvenuto e solo dopo nostri ripetuti solleciti ieri avete ridotto il confronto a livello di
HR e vi siete presentati al tavolo dichiarando che non avete nessun piano industriale, che l’azienda è impegnata in uno straordinario piano di ristrutturazione globale negli altri stabilimenti e che Cargill non può far conoscere i piani per non danneggiare la strategia.

Relegare dopo un anno di attesa la discussione sulle prospettive di un impianto a livello di risorse umane è ridicolo e purtroppo oltre a smentire gli impegni da Voi assunti da anche il senso di quale considerazione abbia Cargill nei confronti del territorio dei lavoratori e delle controparti. E le dichiarazioni da voi rese durante l’incontro del 15 Aprile confermano inesorabilmente i bluff e le intenzioni.

Non avere ancora un piano industriale significa non assumere alcun impegno circa il mantenimento di quello stabilimento che però in silenzio avete già cominciato a svuotare licenziando figure indispensabili per il proseguo della produzione senza sostituirle. Giammoro, tra l’altro, produce per altri due impianti europei e non essere quindi interessato da quello straordinario piano globale di ristrutturazione da Voi tanto entusiasticamente sbandierato significa essere tagliato fuori da qualsiasi progetto ed ogni previsione.

L’organico è ormai ridotto e la situazione individuale delle giornate di ferie mettono già oggi a rischio la stessa gestione della fermata di giugno. In sintesi, per un impianto che negli ultimi anni ha già subito 3 acquisizioni ed ha ridotto la sua produzione a semestrale non c’è alcuna prospettiva, nessuna vendita, nessun acquirente e c’è il serio rischio che la
fermata possa tramutarsi in chiusura definitiva.”

Contro questa ipotesi che travolgerebbe ancora una volta la zona industriale di Milazzo e contro l’atteggiamento di Cargill, le tre organizzazioni sindacali hanno proclamato l’immediato stato di agitazione del personale, preannunciando in assenza di risposte il ricorso a più incisive azioni di protesta. Richiesto al Prefetto la convocazione di un urgente tavolo di confronto con l’azienda.

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