sabato, Aprile 19, 2025

Femminicidio di Sara Campanella a Messina, il legale di Argentino chiederà la perizia psichiatrica per il suo assistito

Foto di Sara Campanella

I legali di Stefano Argentino, il 27enne accusato del femminicidio di Sara Campanella, avvenuto a Messina il 31 marzo scorso, chiederanno la perizia psichiatrica. L’avvocato Giuseppe Cultrera ha incontrato il ragazzo nei giorni scorsi nel carcere di Gazzi. Lo ha trovato “molto provato” ed ha anticipato la richiesta di una perizia.

Argentino, che è in carcere per omicidio aggravato dalla premeditazione, dei futili motivi e della crudeltà, ha interrotto lo sciopero della fame e nei giorni scorsi ha incontrato il nuovo avvocato difensore.

“Spingersi a tanto e addirittura a un gesto ingiustificabile non può non avere un motivo di disagio alle spalle – spiega l’avvocato Cultrera, parlando al quotidiano “La Sicilia” – e la perizia psichiatrica va fatta per avere contezza dello status di Stefano.

Prima, durante e dopo il delitto. L’ho incontrato una volta e non mi è sembrato lucido. È ovvio che non chiederò mai l’assoluzione per un reo confesso, ma la perizia psichiatrica è un suo diritto”.

La mossa del legale non sorprende l’avvocato Cettina La Torre, che difende la famiglia di Sara Campanella: “E’ una mossa che ci aspettavamo, una strategia difensiva tipica nei casi di femminicidio. Quello che a cui ricorrono tutti gli assassini, soprattutto quando hanno confessato, nel tentativo di ottenere uno sconto di pena. Le perizie psichiatriche in questi casi sembra costituiscano la ‘panacea’ di tutti i mali”, ha dichiarato all’agenzia ADNkronos.

Intanto l’indagine dei Carabinieri va avanti e ci sono novità. I primi rilievi dei Ris sul coltellino ritrovato nei pressi del femminicidio dello scorso 31 marzo confermano i sospetti degli investigatori: non si tratta della lama usata dal ventisettenne di Noto per aggredire e uccidere la 22enne. Sul coltello non ci sono tracce ematiche compatibili.

Resta ancora irrisolto, quindi, il giallo del coltello che lo stesso Stefano ha detto di aver afferrato contro Sara. Il ragazzo ha però taciuto su dove e quando lo ha preso e dove e come se n’é liberato. Un mistero che riaccende i riflettori su eventuali complicità col giovane.

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