venerdì, Aprile 25, 2025

Messina: La Carta Costituzionale specchio e base della Festa della Liberazione

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Anche Messina celebra la Festa della Liberazione con una cerimonia semplice ma, significativa al tempo stesso, tenutasi a Piazza dell’Unione Europea alla presenza della Prefetta Cosima Di Stani, del sindaco Federico Basile e di autorità civili, militari e religiose. Bandiere a mezz’asta in rispetto del lutto nazionale indetto dal Governo per la morte di Papa Francesco.

Quest’anno, l’80° anniversario della liberazione dell’Italia dalla dominazione nazi-fascista, si è celebrato in un momento di profondo dolore sia per i credenti che per i non credenti in quanto, Papa Francesco ha universalmente incarnato i valori di libertà in difesa della pace contro ogni forma di discriminazione, di disuguaglianza, mettendo al centro del suo cammino pastorale l’uomo.

La Carta Costituzionale è nata proprio dalla “Resistenza” di uomini e donne spinti dal desiderio di guardare all’eguaglianza sociale, al lavoro, alla solidarietà e soprattutto alla pace. Osservare il passato per costruire un futuro più equo nel rispetto della dignità delle persone, in un momento in cui la crisi economica e sociale, è accentuata a causa dell’irrazionalità di alcuni leader politici che continuano a seminare morte di bambini, anziani, donne e uomini colpevoli solo di credere nel loro paese e nella libertà.

La Prefetta Di Stani, il sindaco Federico Basile, il presidente dell’ANPI Giuseppe Merlino e il comandante interregionale carabinieri culqualber generale Giovanni Truglio, hanno deposto due corone di alloro al monumento ai caduti, in memoria di quanti hanno perso la vita proprio per ridare libertà, indipendenza, dignità al paese e ricostruire una nuova comunità basata sui valori umani e morali.

Giuseppe Merlino, “ha ricordato le partigiane e i partigiani messinesi, vittime della violenza della guerra nazifascista”.

Letto il messaggio che il ministro della Difesa Guido Crosetto ha inviato in occasione della celebrazione della Festa della Liberazione. In particolare, il Ministro ha voluto ricordare che “La storia della nostra Repubblica affonda le radici in una scelta coraggiosa compiuta in uno dei momenti più difficili del Novecento: la decisione di affermare la libertà”. Ancora, “in un Paese lacerato dalla guerra, occupato e ferito, fu il popolo italiano – militari, civili, donne e nomini comuni — a rialzarsi, a unirsi nella lotta contro l’oppressione, a credere che un domani diverso fosse ancora possibile. Da quella resistenza, morale e civile, nacque l’Italia libera, democratica e repubblicana”.

La Prefetta Cosima Di Stani ha voluto ricordare come “la Carta Costituzionale rappresenti un patrimonio inestimabile da proteggere perché ha tracciato una via continua di liberazione, nel solco dell’uguaglianza sostanziale e della solidarietà”.

 

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