“Nonostante tutta la buona volontà, la stragrande maggioranza degli albergatori rimane dell’idea che non ci siano i presupposti per riaprire le strutture ricettive”, lo dice il Presidente di Federalberghi delle Isole Minori della Sicilia Christian Del Bono, che sentiremo domani, 5 maggio, nel TG di Antenna del Mediterraneo.
Delusione per la finanziaria regionale appena approvata: “Il turismo è il settore dell’economia che maggiormente risentirà di questa crisi – dice Del Bono –, apprezziamo alcune delle misure approvate, ciò nonostante siamo convinti che lo sforzo del Governo Musumeci non possa considerarsi sufficiente e che siano necessarie misure mirate per le isole minori”.
I flussi turistici previsionali per il 2020 e il 2021 rimangono infatti catastrofici e i protocolli in materia di accoglienza e di sicurezza sui luoghi di lavoro sono quasi proibitivi per rischi, costi e complessità di attuazione.
“Le probabilità ancora elevate e sottolineate dagli esperti di una possibile seconda ondata di contagi e l’impossibilità di riuscire a fornire tempi certi sulla data e sulle modalità della ripartenza, generano grandi incertezze e non consentono di programmare prenotazioni e attività turistiche e a questo, si aggiungano le peculiarità delle isole minori”, continua Del Bono.
“Dalla precarietà delle strutture sanitarie all’estrema concentrazione dei flussi turistici che in alcune isole è di soli quattro mesi, continuando con una pressoché totale dipendenza dall’economia turistica, le difficoltà intrinseche nel raggiungere le isole e il fatto che metà della stagione turistica può ormai considerarsi perduta”.
“Solo ad Ustica e a Favignana si ritiene possano esserci i presupposti per riaprire già in giugno – dichiara Christian Del Bono –, soprattutto nell’ambito del comparto extralberghiero, sperando in un turismo interno di prossimità. Rimarrebbero ad oggi invece spiazzate le Eolie che per il 45% dipendono da flussi di turismo internazionale e per almeno un terzo da quelli extraregionali. Stesse difficoltà per Pantelleria e le Pelagie, dipendenti dai collegamenti aerei con il nord Italia”.
“Trovandoci in accordo con molti sindaci delle isole minori, sin dal 17 aprile – conclude il Presidente di Federalberghi Isole Minori –, abbiamo proposto l’adozione di un protocollo sanitario dedicato, con test rapidi e un potenziamento delle strutture sanitarie locali. Si rende, inoltre, vitale un piano ad hoc per le isole minori con misure specifiche nel breve ma anche nel medio periodo. Nell’immediato, occorre detassare e defiscalizzare le imprese locali e mettere in sicurezza i nostri collaboratori stagionali per i quali, in questi giorni, alla luce dell’assenza delle precondizioni necessarie a garantire le riaperture è notevolmente aumentata la nostra preoccupazione”.