Dopo due giornate campali avvolta dal fuoco, Spadafora si risveglia e si lecca le ferite. Guardando sconsolata, ma non per questo arrendevole, le sue colline deturpate dalle fiamme. Emblema è diventata la collina del cimitero vecchio, minacciato dal rogo, completamente annerita dalla furia del fuoco che ha incenerito la vegetazione. La lotta di mercoledì scorso sembrava vinta.
Ma ieri mattina, intorno alle 8, un nuovo incendio partito tra Fossa Barone e Puntale si è presto allargato con la sinistra complicità del forte vento di scirocco. Le fiamme hanno costretto le famiglie residenti in contrada Mannella e in altri punti a lasciare le loro abitazioni. Il sindaco Tania Venuto aveva intanto disposto che le stesse si riunissero presso la scuola elementare “Aristide Gabelli” di Via Acquavena.
Inferno di fuoco come nel 2008, quando il paese pagò anche lo scotto della perdita di una vita umana. E a quel giorno di maggio di dodici anni fa è tornata la mente di molti mentre il fuoco si spostava verso Arcipretato, in direzione Rometta. Al punto da mettere in allarme anche il sindaco Nicola Merlino che aveva intanto allertato tutto il personale preposto del suo comune. Alla fine, i continui lanci di canadair e l’impegno di Vigili del Fuoco, Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili Urbani ha avuto la meglio. Prezioso il supporto dell’associazione Misericordia e delle associazioni provenienti dai Comuni vicini. A tal proposito, il sindaco Tania Venuto ha voluto ringraziare i colleghi che hanno messo a disposizione le loro risorse in soccorso di Spadafora.
Adesso l’auspicio è che vengano individuati i responsabili di questi due giorni di paura che hanno sfregiato le colline spadaforesi. E che vengano puniti in maniera esemplare.