I giudici della terza sezione del Tar di Palermo hanno ammesso alla fase di valutazione il progetto dell’impianto di compostaggio presentato dal comune di Tortorici.
Prosegue pertanto a colpi di ricorsi al Tar la levata di scudi dei comuni contro la Regione, che aveva ammesso in Sicilia solo quelli presentati dai comuni di Mazara del Vallo, Malvagna, Motta Sant’Anastasia, Acireale e San Fratello. Una circostanza maturata a fronte di un budget che avrebbe consentito di realizzare il compostaggio sgravando economicamente i cittadini e soprattutto la Regione. A Palermo però è stato deciso così e i comuni si sono attivati; il Tar, dal canto suo, che ha già formulato l’ordinanza a favore del comune di Tortorici, ha deliberato anche per il comune di Troina e per altri che hanno deciso la via del ricorso amministrativo.
Il comune di Tortorici, rappresentato dall’avvocato Gabriella Campochiaro, ha chiesto l’annullamento del decreto regionale con il quale sono stati ammessi solo cinque progetti e esclusi numerosi comuni siciliani, fra cui quello nebroideo. Il Tar, nell’attesa di deliberare ancora nell’udienza del 17 settembre prossimo, ha confermato la misura già disposta a livello cautelare con cui sono state accantonate le somme per il possibile finanziamento del progetto presentato dal comune di Tortorici; nello stesso tempo il progetto è stato ammesso con riserva alla fase di valutazione e la Regione dovrà riformulare la graduatoria delle operazioni ammesse.
In provincia di Messina, oltre quello di Tortorici, sono stati bocciati i progetti di Falcone, Gioiosa Marea, San Teodoro, Capizzi, Saponara, Raccuja, Librizzi, Malfa, Messina, Monforte San Giorgio, Patti, Rometta e Castell’Umberto.