venerdì, Novembre 22, 2024

Capodoglio impigliato in una rete al largo di Filicudi, salvato dalla Guardia Costiera

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Nella mattinata del 26 giugno, la Guardia Costiera di Lipari è stata allertata dalle biologhe del centro recupero tartarughe dell’isola di Filicudi della presenza di un esemplare di capodoglio in evidente stato di difficoltà nelle acque dell’Arcipelago eoliano.
Le quattro donne erano in navigazione verso l’isola di Stromboli, quando, a circa sei miglia a nord-est dell’isola di Salina, hanno avvistato in superficie un capodoglio maschio della lunghezza di circa dieci metri con la pinna caudale completamente avvolta in una rete da pesca.

La Guardia Costiera di Lipari ha così inviato in zona la motovedetta CP 322, che, verificate le condizioni critiche del cetaceo, ha attuato tutte le procedure utili a mettere in sicurezza il mammifero.

Sul posto è poi giunta, a bordo di un battello della Guardia Costiera, una squadra di subacquei locali che dopo un’ora di duro lavoro a circa due metri di profondità, è riuscita a rimuovere totalmente la rete dalla pinna codale dell’animale lasciandolo libero di muoversi.
Terminate le operazioni di liberazione del cetaceo, il capodoglio è stato monitorato dalla Guardia Costiera al fine di verificare eventuali comportamenti anomali e lasciato libero di ricongiungersi ad altri tre esemplari che per tutto il tempo lo avevano atteso a distanza.
La rete da pesca recuperata a bordo dell’unità della Guardia Costiera è stata confiscata, in quanto attrezzo da pesca illegale.

Nell’arcipelago delle isole Eolie, la stessa giornata è stata segnata da un’ulteriore importante attività di tutela ambientale e, in particolare, di contrato della pesca illegale.
Grazie ad un’attività congiunta condotta con i propri mezzi aerei e navali, la Guardia Costiera ha intercettato a 12 miglia a Sud di Alicudi, un motopesca intento a recuperare 2500 metri di rete derivante illegale con un’apertura della maglia di 45 cm. Al comandante del peschereccio è stata contestata una sanzione amministrativa di diverse migliaia di euro e la rete illegale rivenuta è stata sequestrata e trasbordata sulla motovedetta CP322, che alle prime luci dell’alba ha fatto rientro nel porto di Lipari.

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