Aveva fatto parecchio scalpore l’operazione denominata “Dolce Vita”, che all’alba del 15 ottobre del 2012 portò al sequestro di tre night club, il “Deja Vu” ed il “Dolce Vita” a Torrenova, ed il “Dubai Night Club” di Caronia, oltre all’esecuzione di 14 misure cautelari.
Erano stati i poliziotti del Commissariato P.S. di Sant’Agata Militello ad avviare l’inchiesta, con la Procura del Tribunale di Patti che contestava le ipotesi di associazione per delinquere, finalizzate allo sfruttamento della prostituzione di ragazze, per lo più straniere.
All’udienza di ieri, 2 luglio 2020, il Tribunale Collegiale di Patti ha preso atto del prossimo spirare del termine per la prescrizione di tutte le ipotesi di reato contestate al tempo ed ha pertanto disposto l’accantonamento del procedimento.
Secondo l’accusa, dietro le apparenze di circoli privati no profit si celavano locali pubblici notturni in cui, dalle prime ore della notte e fino alle prime luci dell’alba, i clienti pagavano per fruire di servizi tra cui consumazione di bevande, spettacoli di lap dance e spogliarelli, ma anche la compagnia delle ragazze, soprattutto straniere, impiegate nel night.
L’attività investigativa aveva infatti accertato anche rapporti sessuali consumati all’interno della sede del circolo stesso, in salette più appartate, nonché incontri fuori dal locale, in immobili messi a disposizione dai titolari del night o talora in strutture ricettive aperte al pubblico.
A difendere gli imputati nel procedimento sono stati gli avvocati Decimo Lo Presti, Tommaso Calderone, Salvatore Caputo, Rosario Contiguglia. Salvatore Giannone, Tonino Ricciardo, Giuseppe Serafino e Santino Trovato.