Il Comune di Messina non può vietare l’installazione delle antenne 5G. Lo ha deciso il TAR di Catania, che con sentenza del 16 luglio ha dato ragione a Vodafone.
La compagnia telefonica aveva fatto ricorso al tribunale amministrativo dopo che, con ordinanza del 27 aprile, il Comune peloritano aveva vietato l’installazione delle antenne per il 5G. Materia che però, come evidenziato dalla sentenza del TAR e come esplicitato dal recente decreto Semplificazione, non è in capo ai sindaci.
In particolare, la sentenza del TAR verte su tre punti. Il primo: spetta alle ARPA regionali “la valutazione sui rischi connessi all’esposizione derivante dagli impianti di telecomunicazioni”. Se per l’ARPA non ci sono problemi, allora i sindaci non possono dire il contrario e vietare lo sviluppo delle reti 5G.
Secondo: i primi cittadini non possono vietare in maniera generalizzata l’installazione delle nuove antenne, ma l’unica facoltà che hanno è quella di chiedere, agli operatori delle telecomunicazioni, di rispettare il piano urbanistico e di spostare la sede dell’antenna da un’altra parte. Non si può dunque impedire la totale installazione sul territorio comunale.
Terzo punto: per il TAR siciliano lo sviluppo della rete 5G è un “servizio di pubblica utilità”, il cui potenziamento, sottolinea il tribunale, è stato oggetto del Decreto Cura Italia e della segnalazione all’AGCOM del 1 luglio, “con la quale è stata rappresentata la necessità di rimuovere gli ostacoli procedimentali provenienti dagli enti locali rispetto alla diffusione del servizio in questione”.
Tre pilastri che probabilmente diventeranno la norma per quel che riguarda simili ricorsi e che dovrebbero, finalmente, spianare la strada per lo sviluppo delle reti 5G superando una volta per tutte gli ostacoli provocati da ingiustificate ordinanze comunali.