Persone extracomunitarie massacrate con violenza soltanto per odio razziale. A organizzare i raid sarebbe stato un “branco” che per gli inquirenti agiva, nel centro storico di Marsala durante i weekend, come un vero e proprio commando a caccia di povere vittime di colore da aggredire.
Sono tre le persone arrestate dalla polizia, in esecuzione di una misura di custodia cautelare in carcere emessa dal gip su richiesta della Procura. Sono S.C. di 18 anni, A.L. di 24 e N.S.L. di 34 anni. Sono accusati, a vario titolo, di violenza privata, minaccia, lesioni personali. Reati aggravati, secondo gli investigatori, dall’uso di corpi contundenti, agendo con “efferatezza e spietatezza e per finalità di discriminazione o di odio etnico razziale”.
Il provvedimento cautelare è giunto al culmine di una complessa attività di indagine su alcune aggressioni avvenute nel centro di Marsala durante l’estate. Per gli inquirenti sarebbero stati “veri e propri raid punitivi nei confronti di inermi cittadini extracomunitari che subivano senza alcuna apparente ragione le violenze fisiche e verbali del gruppo criminale”. Inoltre, per gli inquirenti il branco sarebbe stato “accecato da una rabbia bestiale, immotivata, resa ancor più deplorevole dalle frasi che inneggiano all’odio razziale”.
Il gruppo agiva come una vera e propria squadra punitiva contro chiunque si fosse opposto ai loro commenti, come nel caso di un commerciante che in una circostanza prese le difese di una vittima che tentava di sottrarsi agli aggressori. Intimorite dalla ferocia del gruppo criminale, nessuna delle vittime ha collaborato alle indagini, alcuni hanno pure rinunciato alle cure mediche. I tre arrestati fanno parte dei tifosi ultras degli “Street boys-nucleo ribelle” del Marsala Calcio e già sottoposti a Daspo.