Ricorso accolto e condanna al risarcimento del danno a favore degli ingegneri Giovanni Miceli, Vincenzo Iacopino e Antonio Pelle. Così ha deciso il consiglio di giustizia amministrativa.
I tre professionisti, rappresentati dall’avvocato Mario Caldarera, hanno presentato appello ad una sentenza del Tar di Catania contro la Regione e l’Irsap, rappresentati dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato e dall’avvocato Renata Saitta. Nel loro primo ricorso al Tar gli ingegneri Giovanni Miceli, Vincenzo Iacopino e Antonio Pelle hanno impugnato il provvedimento del direttore generale dell’Irsap del 28 settembre 2015; aveva disposto la revoca dei loro incarichi professionali di progettazione sui lavori di potenziamento ed adeguamento dell’impianto di depurazione a Giammoro di Pace del Mela.
Questi incarichi erano stati originariamente conferiti a più riprese nel 1988, nel 1995 e nel 2002. Motivo della revoca: risultavano sprovvisti di copertura finanziaria e non conformi alla direttiva Ue, che vietava l’affidamento diretto per questo tipo di incarichi. Gli ingegneri, nel loro ricorso, hanno chiesto, oltre l’annullamento degli atti impugnati, la condanna della Regione al risarcimento del danno da loro subìto.
Il Tar ha respinto il ricorso nel merito e da qui l’appello, che il Cga ha invece giudicato fondato. In sentenza è stato evidenziato come gli affidamenti colpiti dalla revoca, risalenti a molti anni prima, non solo fossero stati a suo tempo disposti, ma soprattutto anche già in gran parte eseguiti. Per questo e per altri motivi, il Cga ha disposto l’annullamento dell’atto di revoca disposto dall’Irsap il 28 settembre 2015 e da qui il riconoscimento ai tre professionisti del risarcimento del danno. Per questo dovranno essere corrisposti a loro, oltre ai compensi previsti per le prestazioni professionali che al tempo della revoca erano state da loro già portate a termine, anche quelli previsti per le prestazioni, parimenti loro affidate, che a causa della revoca essi non hanno però mai potuto rendere.