Dopo le parole di Nello Musumeci, che annuncia un nuovo del per permettere ai titolari dei locali in Sicilia di restare aperti fino alle 22.00, non tardano ad arrivare le critiche dalle opposizioni.
“Tutti – dice il capogruppo del M5S all’Ars Giorgio Pasqua – siamo con i ristoratori e con le categorie più penalizzate, ma non è certo il ddl la strada per aiutarli.
Se voleva veramente dare loro una mano doveva scegliere altri mezzi immediatamente operativi ed assumersene tutte le responsabilità, non certo un ddl che, bene che vada, potrà cominciare a produrre effetti solo tra una quindicina di giorni”.
“I drammatici dati che arrivano ogni giorno dagli ospedali siciliani dicono una cosa sola: la situazione sta sfuggendo di mano a questo governo, che si dimostra sempre meno all’altezza della situazione, e Musumeci che fa? Se ne esce con colpi di teatro buoni solo a gettare fumo negli occhi dei siciliani, che ancora oggi, a mesi di distanza, non hanno visto un solo euro della cosiddetta Finanziaria di guerra, costruita però coi soldi del Monopoli”, conclude Pasqua.
Anche Giuseppe Lupo, capogruppo del Pd, ha risposto, intervenendo in aula all’Ars, alle dichiarazioni fatte dal presidente della Regione.
“Dopo avere chiuso lo Stretto di Messina in primavera, quando la Sicilia aveva 100 nuovi contagi al giorno, dichiarato, tre giorni fa, il coprifuoco dalle 23 alle 5 e avere totalmente sospeso la didattica in presenza nelle scuole secondarie, oggi Musumeci si iscrive alla ‘corrente dei negazionisti’, annunciando un Disegno di legge per l’apertura delle attività economiche in deroga al DPCM nazionale, quando i nuovi contagi in Sicilia sono 860, cioè cinque volte quelli del ‘picco’ massimo di marzo ed i pazienti Covid ricoverati in terapia intensiva sono oltre 100. Una scelta irresponsabile che espone a rischio la salute dei siciliani e la Sicilia al rischio ‘lockdown’.
“Musumeci si metta d’accordo con se stesso, smetta di cavalcare l’onda del populismo e si concentri piuttosto su cose urgenti per la sanità come, ad esempio, la riorganizzazione delle terapie intensive e sub intensive già prevista a giugno scorso”.