Un primo intervento negli anni ’80, un secondo in fase di aggiudicazione e il terzo, e definitivo, che adesso sta per essere progettato.
A San Pier Niceto, grazie all’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, potrà presto essere definitivamente archiviata la pratica “contrada Ringa”.
A pianificare gli ultimi lavori sarà un raggruppamento temporaneo di imprese che fa capo alla Civil Projects Engineering & Contracting con sede a Torre Faro. La gara, bandita dalla Struttura commissariale diretta da Maurizio Croce, è stata aggiudicata per 138 mila euro, budget che servirà ad effettuare le indagini geologiche e a individuare le soluzioni più idonee ad arrestare definitivamente i movimenti franosi che tormentano il versante sud-est del centro abitato.
Evidenti i danni già provocati dall’instabilità del suolo, come dimostrano le profonde lesioni presenti sulle abitazioni che sorgono lungo corso Italia. Ancora più allarmanti, però, i pericoli potenziali. In quell’area si trova, infatti, il serbatoio dell’acquedotto comunale e inoltre la strada è l’unica che conduce alla frazione montana del paese: una via di fuga indispensabile che rischia di essere compromessa dai continui smottamenti se non si interverrà in maniera adeguata.
L’obiettivo, come assicurano i tecnici, è d’altronde quello di affrancare per sempre la zona dalla classificazione poco rassicurante che le appartiene all’interno del Piano per l’assetto idrogeologico: R4, vale a dire ad alto rischio.