Sussistono disfunzioni ed inefficienze nel sistema sanitario territoriale in questa difficile emergenza sanitaria che stiamo vivendo. Lo hanno denunciato i sindaci del distretto sanitario D30 di Patti in una nota inviata al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore regionale alla salute Ruggero Razza e al direttore generale dell’Asp 5 di Messina Paolo La Paglia.
Sono insostenibili i gravi ritardi nel comunicare l’esito dei tamponi effettuati dall’Usca e tutto ciò comporta pesantissime ripercussioni a livello psicologico, sociale ed economico per le famiglie in isolamento, specialmente quelle a basso reddito. Per i sindaci è necessario migliorare, in primis, la funzionalità del laboratorio d’analisi dell’ospedale “Cutroni Zodda” di Barcellona, con operatività h/24, dotandolo di adeguato personale e integrando le strumentazioni esistenti. Lo stesso deve essere fatto presso il laboratorio del Policlinico universitario di Messina, per dare risposta adeguata al crescente numero di tamponi da processare.
Si deve potenziare poi il dipartimento di prevenzione presso l’ospedale “Barone Romeo” di Patti che, vista l’esiguità degli operatori, non riesce a smaltire, con la necessaria tempestività l’enorme mole di lavoro che scaturisce dal numero dei contagi. L’annunciato potenziamento delle Usca, le Unità speciali di continuità assistenziale, deve essere attuato subito, per ripristinare l’assistenza sanitaria domiciliare che è venuta clamorosamente a mancare, con gravi disagi nei confronti delle categorie più deboli: gli anziani, le persone sole e coloro che hanno preesistenti patologie. Da qui si devono riprendere i controlli diagnostici e terapeutici a domicilio.
Infine i sindaci hanno segnalato la mancanza o scarsa dotazione degli indispensabili dispositivi di protezione individuale. E’ paradossale che accada tutto questo, quando nel comune di Librizzi, è stato allestito uno dei tre centri operativi della protezione civile che si occupa dello stoccaggio e della distribuzione di tutto il materiale sanitario occorrente alle asp siciliane. E’ stato richiesto di rivedere immediatamente il sistema di distribuzione dei dispositivi, autorizzando i direttori sanitari degli ospedali della provincia a ritirare il materiale loro assegnato direttamente presso questo centro, ottimizzando così sia le tempistiche di approvvigionamento, sia i costi da sostenere.