A quasi un anno dalla tragedia che ha sconvolto la comunità di Furci Siculo, si svolgerà il processo per la morte di Lorena Quaranta.
Il gup di Messina Fabio Pagana ha infatti disposto il rinvio a giudizio di Antonio De Pace, 28 anni, all’epoca dei fatti fidanzato della giovane Lorena, con l’accusa di omicidio, aggravato anche dalla premeditazione. Il ragazzo sarà processato in Corte di Assise a partire dal 17 marzo.
Il pm Roberto Conte, della Procura di Messina, contesta al giovane di aver ucciso la fidanzata tramortendola con un oggetto e, una volta immobilizzata, di averla soffocata.
Contestate anche altre aggravanti: in particolare, l’aver premeditato l’omicidio in quanto prima del delitto, tramite dei messaggi a familiari, aveva dichiarato di voler trasferire ai nipoti dei risparmi che aveva accumulato nel conto corrente; messaggi che poi aveva cancellato. Un segno chiaro di premeditazione, secondo l’accusa.
Il delitto avvenne lo scorso 31 marzo, in pieno lockdown, a Furci Siculo, dove i due vivevano e studiavano insieme.
Era stato lo stesso De Pace, che al momento si trova al carcere di Gazzi, a chiamare i Carabinieri quella notte. Lorena era stata trovata senza vita, uccisa probabilmente al culmine di una lite.
La ragazza, originaria di Favara, frequentava l’ultimo anno della facoltà di Medicina e presto si sarebbe laureata. Lo scorso 20 ottobre si è svolta una cerimonia di Laurea in suo onore all’Università di Messina.
I familiari della ragazza si sono costituiti parte civile, insieme a diverse associazioni che lottano per la tutela della donna, tra cui Pink Project di Capo d’Orlando.