Rosario Livatino, il ‘giudice ragazzino’ ucciso “in odio alla fede” il 21 settembre 1990 sarà beato. Il Papa ha autorizzato la Congregazione delle Cause dei Santi a promulgare il decreto che ne riconosce il martirio. Si tratta del primo magistrato beato nella storia della Chiesa.
“E’ con gioia e gratitudine l’annuncio della beatificazione di un suo figlio eletto che il Signore si è degnato di associare alla sua opera di salvezza, attraverso una intensa vita di fede, coerentemente applicata alla professione e testimoniata fino al martirio”“, ha detto monsignor Francesco Montenegro, arcivescovo di Agrigento annunciando in cattedrale la beatificazione di Livatino. “Nell’esercizio della professione – ha detto – come nella vita personale, Livatino ha incarnato la beatitudine di quelli che hanno fame e sete della giustizia e che per essa sono perseguitati”. “Con una coscienza profondamente libera dall’asservimento e dai compromessi con i poteri forti di turno, caratterizzata da una altissima levatura morale e da uno spiccato senso del dovere, si è consacrato a restituire dignità a un territorio ferito e difeso dalla mentalità mafiosa.
E’ di quattromila pagine tra documenti e testimonianze il dossier predisposto per sostenere il processo di canonizzazione del giudice Livatino. Tra i testimoni, c’è anche uno dei killer del ‘giudice ragazzino’, Gaetano Puzzangaro, che sconta l’ergastolo.
“Durante la sua attività giudiziaria di contrasto alla criminalità mafiosa in Sicilia, sin da giovanissimo agì sempre con la schiena diritta, senza mai cedere e mostrare debolezza. Per questo fu assassinato, ma proprio per questo il giudice Livatino è diventato per ciascuno di noi esempio di rigore morale e coerenza di vita. La sua celebre riflessione ‘Alla fine della vita non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma credibili’ dovrebbe diventare per tutti, cittadini e uomini e donne delle istituzioni, programma di vita” ha commentato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, nell’esprimere soddisfazione e gratitudine per il riconoscimento del martirio “in odium fidei” del giudice di Canicattì Rosario Livatino, ucciso esattamente trent’anni fa in un agguato sulla strada statale 640, mentre viaggiava da solo in auto per recarsi in Tribunale ad Agrigento.
“Proprio come accaduto con don Pino Puglisi – ha aggiunto Musumeci – la Sicilia può annoverare un nuovo beato tra i suoi figli più illustri, che hanno lottato fino a perdere la propria vita per liberare questa terra dall’oppressione mafiosa”.