Dopo il consiglio comunale, a Furnari si sta sondando il terreno per vedere se è praticabile la presentazione della mozione di sfiducia al sindaco Maurizio Crimi.
Questo si legge tra le righe dell’ultima nota del gruppo consiliare “Per Furnari”: “Basta con l’immobilismo e la politica del tirare a campare; usciamo da questa situazione di incertezza, anche per rilanciare l’economia e sostenere le istanze delle famiglie e dei giovani.” Questo in sintesi l’appello del gruppo di opposizione, poco oltre l’indomani della seduta consiliare.
In aula il capogruppo Mario Foti ha riferito a chiare lettere, chiedendo il coinvolgimento di altri consiglieri, i quali da tempo hanno preso le distanze, di essere pronto a presentare una motivata mozione di sfiducia per fare uscire Furnari dalla grave crisi politica. Lo stesso primo cittadino sa che questa eventualità potrebbe verificarsi, perchè se ne discute da tempo e si è detto pronto a fronteggiarla.
Per presentare la mozione sono necessarie cinque firme e poi, per approvarla, otto voti; dunque questo passaggio può concretizzarsi solo se ai quattro consiglieri di opposizione si aggiungeranno i quattro del gruppo autonomo.
I consiglieri di “Per Furnari” hanno ribadito ancora ciò che tutti sanno e che cioè l’esecutivo non ha più la maggioranza in aula; da qui potrebbero esserci le condizioni per dare vita ad un nuovo soggetto politico, una nuova forza pronta a confrontarsi attorno ad un progetto di rinascita del paese.
Per il gruppo di opposizione si devono però rompere gli indugi; “Ormai non è più tempo di aspettare, hanno scritto nella nota, altrimenti sarà troppo tardi.”