Respinto il ricorso del Comune di S. Agata Militello che aveva chiesto al Tar l’annullamento del provvedimento della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali del ministero dell’Interno, che aveva bocciato la revisione della pianta organica e il Piano di fabbisogno del personale presentati nel 2019 dal Comune, che avrebbe dovuto dare il via alla stabilizzazione degli 88 lavoratori contrattisti. Le ragioni del diniego erano legate all’adozione del piano di riequilibrio con ricorso al fondo di rotazione da parte dell’ente.
L’amministrazione Mancuso, che aveva prima presentato una contestazione in autotutela al Ministero, evidenziando che il finanziamento delle procedure è a carico della Regione Siciliana e non del Comune, non accolta dal Ministero dell’Interno, aveva impugnato la decisione della Cosfel innanzi al Tar ottenendo una sospensiva del provvedimento.
Il Comune, rappresentato dall’avv. Rosario Ventimiglia, aveva contestato la violazione di quanto previsto dal testo unico sull’ordinamento degli enti locali laddove consente, alle regioni a statuto speciale, di porre a proprio carico i costi derivanti dalla copertura di posti in aggiunta a quelli della dotazione organica rideterminata, anche in considerazione della legge regionale 8/2018, secondo cui il costo per la stabilizzazione ricadrebbe sulla stessa Regione senza gravare sui bilanci comunali.
La Cosfel ne sostenne invece l’applicabilità al solo personale di ruolo in sovrannumero e in ogni caso la norma può essere applicata solo gli enti in dissesto e non a quelli che hanno adottato il Piano di riequilibrio.
Il Tar, secondo quanto riporta la Gazzetta del Sud, meglio valutata la questione, rispetto alla fase cautelare, ha però deciso per l’applicabilità della disposizione normativa dell’art.259 del Tuel solo agli eventuali posti in sovrannumero rispetto alla dotazione organica rideterminata. L’amministrazione Mancuso ha già annunciato un possibile appello al CGA.