Gli ex Ato rifiuti in liquidazione devono trasferire gli impianti alle Srr; lo ha indicato una direttiva dell’assessore regionale all’energia Alberto Pierobon del 2019 che, in linea con la strategia del governo Musumeci e nel rispetto della legge, intendeva porre fine a ritardi e inefficienze.
È quanto stabilisce una sentenza della prima sezione del Tar Sicilia, che interviene in maniera dirimente sul braccio di ferro nato tra l’Ambito territoriale ottimale di Caltanissetta e la Regione e che avrà riflessi su tutto il settore dei rifiuti in Sicilia.
L’assessore Pierobon, il 31 maggio 2019 aveva invitato «i liquidatori di società e Consorzi d’ambito, senza ulteriore ritardo, a provvedere a trasferire gli impianti alle Srr, nonché a provvedere alla voltura deiprovvedimenti autorizzatori», non tenendo conto di «eventuali problematiche di natura civilistica in ordine alla garanzia patrimoniale, peraltro relativa a beni indisponibili».
I giudici hanno evidenziato in sentenza che pur essendo stato previsto il passaggio al regime ordinario entro il 30 settembre 2013 per una serie complessa di ragioni, tale termine, a distanza di più di 5 anni dalla sua scadenza, non è stato rispettato. Da qui la decisione dell’assessore regionale adottare la direttiva nella cui premessa ha operato un deciso richiamo a tutti i soggetti istituzionali coinvolti all’adempimento degli atti amministrativi gestionali», rilevando, tra l’altro, «persistenti inerzie da parte di consorzi e società d’ambito quanto alla liquidazione.
Nella sentenza, il Tar ribadisce ancora che «i beni e gli impianti funzionalmente vincolati al servizio pubblico ed essenziale di gestione dei rifiuti non possono essere distolti dalla loro funzione e vanno utilizzati in favore della collettività di riferimento».