‘Piovono’ lapilli e cenere lavica a Catania e sui paesi del versante meridionale dell’Etna. E’ uno degli effetti dell’ottavo parossismo registrato dal 16 febbraio scorso dal cratere di Sud-Est dell’Etna con la presenza di una fontana di lava e l’emissione di una alta nube di cenere lavica che il vento sposta verso sud.
I paesi maggiormente interessati dal fenomeno, segnala l’Ingv-Oe, oltre Catania, sono Nicolosi, Trecastagni, Pedara, Aci Sant’Antonio e San Gregorio.
In concomitanza del fenomeno è stato registrato dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia-Osservatorio etneo di Catania un aumento rapido dell’ampiezza del tremore vulcanico, la cui sorgente è localizzata in corrispondenza del cratere di Sud-Est a circa 3.000 metri.
Anche l’attività infrasonica risulta sostenuta sia nel tasso di accadimento che nell’energia degli eventi. La localizzazione degli eventi infrasonici permane allo stesso cratere. La presenza di nuvole non rende possibile un’osservazione diretta dell’attività.