Non c’è commistione tra il bilancio del comune di Patti e quello dell’ex AtoMe2 e dunque il comune non deve rispondere di debiti per conto dell’ex ambito dei rifiuti che aveva la sede in via Statale Sant’Antonino a Barcellona. Questo in estrema sintesi il contenuto dell’ordinanza emessa dal giudice dell’esecuzione del tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto Maria Impera.
E’ stata accolta in pieno la tesi dell’avvocato Andrea Pirri (nella foto) che, in questa vicenda giudiziaria, rappresentava il comune di Patti. Nell’ordinanza è stato evidenziato come l’AtoMe 2 spa goda di piena autonomia patrimoniale ed il comune di Patti non possa ritenersi soggetto passivo delle obbligazioni contratte dalla società d’ambito; non solo il comune ha documentato di non avere alcun debito nei confronti dell’Ato, ma è stato accertato anche che vanta crediti per 800 mila euro.
La vicenda giudiziaria era iniziata nel 2017, quando una società siracusana, creditrice di consistenti somme nei confronti dell’AtoMe2, in forza di un decreto ingiuntivo emesso nel 2010, aveva pignorato 200 mila euro presso il comune di Patti, somma presuntivamente dovuta dal comune, perchè socio della società d’ambito, oggi in liquidazione.
A seguito anche di una perizia contabile, l’avvocato Pirri ha sostenuto che vi fosse una netta separazione tra il patrimonio del comune di Patti e quello dell’AtoMe2 e che pertanto il comune non potesse rispondere dei debiti e delle obbligazioni sociali contratte dall’ex ambito. Non solo, ma c’erano anche i crediti vantati dal comune per 800 mila euro. Per tutti questi motivi il giudice ha disposto che la procedura esecutiva per l’importo di 200 mila euro è stata dichiarata estinta. Un sospiro di sollievo per le casse del comune di Patti.