A distanza di poco più di 48 ore da quella della notte tra il 9 e il 10 marzo, ancora un’intensa attività stromboliana dal cratere di Sud-Est dell’Etna, la 12esima dal 16 febbraio ad ora. Iniziata alle 8:40 di stamattina, è durata circa tre ore, per concludersi poco prima di mezzogiorno.
La nuova fase, che si è intensificata nel corso della mattinata, ha prodotto una nube eruttiva che ha raggiunto un’altezza di circa 6 km sul livello del mare e che il vento ha sospinto verso Est, procurando l’ennesima ricaduta di cenere sul versante orientale del vulcano. E’ stata segnalata ricaduta di cenere anche sui centri abitati di Milo e Santa Venerina. Ai crateri Voragine, Bocca nuova e di Nord-Est, invece, si è sviluppata un’attività esplosiva intra-craterica.
Dopo qualche ora la fase eruttiva si è trasformata in fontana di lava, con i rilievi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia che hanno evidenziato un forte aumento del tremore interno dei condotti magmatici dell’edificio vulcanico.
La colata lavica che si è riversata nella Valle del Bove ed ha raggiunto quota 2.800 metri e continua ad essere moderatamente alimentata.
Si avvertono forti boati anche da grandi distanze, ma l’aeroporto internazionale di Catania è rimasto pienamente operativo.