È troppo presto, secondo gli esperti del Comitato tecnico scientifico, per reintrodurre le zone gialle: per gli scienziati sarebbe auspicabile prolungare ancora per qualche settimana le attuali misure, per evitare che la riapertura di bar e ristoranti possa creare nuovi assembramenti.
Potrebbe proseguire dunque, almeno fino al 3 maggio, l’attuale suddivisione dell’Italia in zone rosse ed arancioni, cancellando il colore giallo per le Regioni, per evitare tentazioni e festeggiamenti per il 25 aprile ed il primo maggio.
Per il momento si tratta ancora di ipotesi, ma pare che la linea del rigore sia condivisa dal ministro della Salute Speranza, che chiede di non “vanificare” gli sforzi fatti fino ad ora.
Intanto, almeno fino al 6 aprile, in tutta Italia bar e ristoranti saranno chiusi al pubblico sia a pranzo sia a cena e sarà consentito solo l’asporto e il servizio a domicilio, mentre dalla vigilia di Pasqua fino a tutto il giorno di Pasquetta, dunque dal 3 al 5 aprile, tutta Italia sarà zona rossa. Per quanto riguarda il nuovo decreto, le indiscrezioni parlano di un mantenimento dell’attuale impianto a fasce colorate, in zone bianche, gialle, arancioni e rosse e ci sarà la conferma del coprifuoco tra le 22 e le 5.
Oggi è in programma la cabina di regia convocata dal premier Draghi. Il governo dovrà sciogliere in particolare tre nodi: la riapertura delle scuole in zona rossa, il ritorno del colore giallo per le regioni e l’eventuale via libera allo spostamento tra regioni, per il momento vietato se non per motivi di necessità, lavoro o salute. Sul tavolo ci sarebbe anche un possibile dietrofront sula riapertura di parrucchieri e barbieri anche in zona rossa.
Intanto, sui dati del monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità, la nuova ordinanza del ministro Speranza ha stabilito il passaggio in zona rossa, a partire da lunedì 29 marzo, per Valle d’Aosta, Toscana e Calabria. Transizione inversa per il Lazio, che martedì lascerà la zona rossa per diventare arancione.