Anche l’assessore regionale alla Sanità della Sicilia Ruggero Razza è indagato nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Trapani sui dati falsi sulla pandemia comunicati dal Dipartimento dell’assessorato all’Istituto Superiore di Sanità. Oggi gli è stato notificato un invito a comparire con avviso di garanzia.
L’accusa per lui è di falsità materiale ed ideologica. I carabinieri gli avrebbero anche sequestrato dei telefoni. Secondo i militari del Nas, che conducono l’inchiesta, “sebbene non emerga ancora compendio investigativo grave, è emerso il parziale coinvolgimento di Razza nelle attività delittuose del Dasoe”, il Dipartimento Regionale per le Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico.
L’indagine che coinvolge Razza ha portato oggi all’arresto di tre persone, tra cui la dirigente del dipartimento. Sono accusate di aver alterato, in svariate occasioni, il flusso dei dati diretti all’Iss sulla pandemia, modificando il numero dei positivi e dei tamponi e a volte anche quello dei decessi. Dal mese di novembre, secondo quanto rende noto l’Ansa Sicilia, sarebbero circa 40 gli episodi di falso documentati dagli investigatori dell’Arma, l’ultimo dei quali risalirebbe al 19 marzo 2021.
Sarebbero state effettuate perquisizioni domiciliari nei confronti di altri sette indagati alla ricerca di materiale informatico e documenti utili alle indagini ed acquisite email e dati presso i server dell’assessorato Regionale alla Salute e del Dipartimento.