Non potrà accedere per i prossimi tre anni ai luoghi in cui si svolgono manifestazioni sportive, squadra del cuore compresa.
È quanto previsto dal provvedimento di DASPO emesso dal Questore di Messina, Vito Calvino, a carico di un ventitreenne santagatese.
La misura scaturisce dagli accertamenti espletati dai poliziotti del commissariato di Sant’Agata Militello, intervenuti lo scorso 7 febbraio nel corso della partita di calcio del torneo di Serie D giocata allo stadio “Fresina” tra il Città di Sant’Agata e il Licata.
Identificato tra i tifosi presenti all’esterno dello stadio, il ventitreenne, già protagonista in passato di episodi di violenza e di turbativa dell’ordine pubblico nel centro santagatese (e per tali episodi denunciato per il reato di rissa), si è reso responsabile di ripetuti atteggiamenti provocatori nei confronti delle forze dell’ordine.
Nell’occasione gli uomini del locale commissariato, guidati dal Vice Questore Gaetano Di Mauro, erano intervenuti perché una ventina di tifosi, nonostante le restrizioni anti-Covid, si trovavano nei terreni adiacenti al campo per vedere la partita.
Una ventina i verbali elevati, in cui si contestavano violazioni alle normative anti-Covid, il mancato utilizzo della mascherina e la formazione di assembramenti.
Il giovane, destinatario dell’odierno provvedimento, inveiva e provocava gli agenti, e non era nemmeno la prima volta: lo stesso canovaccio era infatti stato messo in scena ad un precedente incontro del Città di Sant’Agata, stavolta giocato in trasferta. Le verifiche da parte dei poliziotti hanno confermato la condotta violenta e prevaricatrice del giovane nei confronti delle forze di polizia e dei tifosi della squadra avversaria, a cui tentò di strappare una bandiera.
Il ventitreenne rifiutò di fornire le proprie generalità agli agenti e fu pertanto denunciato.