lunedì, Novembre 25, 2024

Invitano 18enne a una finta festa e la violentano, arrestati 4 giovani nel trapanese

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Hanno attirato una 18enne in una casa al mare a Campobello di Mazara, nel trapanese, e poi l’hanno violentata.

Con l’accusa di violenza sessuale di gruppo aggravata sono stati arrestati dai carabinieri della Compagnia di Mazara del Vallo quattro ragazzi di età compresa tra i 20 e i 24 anni. Due sono finiti in carcere e due ai domiciliari.

Tutto è cominciato poco più di due mesi fa: l’8 febbraio la giovane, una studentessa di 18 anni, ha deciso di denunciare, rivolgendosi ai carabinieri ai quali ha riferito che alcuni giorni prima era stata invitata a una festa in un’abitazione estiva di Tre Fontane, frazione balneare di Campobello di Mazara.

Rassicurata dalla presenza di due suoi amici di vecchia data (oggi agli arresti domiciliari) e ingannata dagli altri due (attualmente in carcere) poichè convinta che ci sarebbero state altre ragazze, la diciottenne ha accettato di partecipare a quella che sarebbe dovuta essere una semplice serata tra amici.

Al suo arrivo la vittima avrebbe però trovato solo i 4 arrestati. Dopo alcuni momenti trascorsi tra musica e alcol, la giovane ha avuto un rapporto sessuale consenziente con uno dei ragazzi in una stanza al piano superiore. Ma poco dopo il giovane ha invitato gli altri amici, nonostante il ripetuto rifiuto della vittima.

La ragazza ha raccontato di aver iniziato ad urlare, di essersi ribellata, ma i quattro l’avrebbero violentata procurandole lividi e contusioni in tutto il corpo.

Secondo il racconto fatto ai militari della compagnia di Mazara del Vallo, mentre lei implorava di fermarsi i quattro ridevano.

Le attività dei militari dell’Arma, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, la raccolta di sommarie informazioni delle persone variamente coinvolte e il sequestro degli smartphone degli indagati, hanno permesso di raccogliere numerosi elementi di prova.

Il gip di Marsala ha così adottato le misure cautelari, evidenziando anche il pericolo di inquinamento probatorio e l’alta probabilità di reiterazione del reato, in considerazione della presunta pericolosità sociale e dalla personalità degli accusati.

Per i giovani che materialmente abusarono della giovane vittima si sono aperte le porte del carcere di Trapani, gli altri due sono stati posti agli arresti domiciliari.

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