Gli scavi eseguiti dai gestori dei servizi di comunicazione sul territorio di Capo d’Orlando non devono essere eseguiti unicamente da imprese selezionate ed incaricate dal comune. Da qui i giudici della terza sezione del Tar di Catania hanno accolto il ricorso proposto da Telecom Italia spa contro il comune paladino, annullando una nota, un’ordinanza sindacale del 2013 ed una disposizione del regolamento comunale.
L’azienda, rappresentata dall’avvocato Giovanni Zucchi, ha impugnato i provvedimenti emessi dal comune di Capo d’Orlando; era stato evidenziato che, a fronte dell’istanza della società di essere autorizzata ad effettuare uno scavo sulla sede stradale – necessario per la riparazione di un cavo telefonico sotterraneo, per garantire il ripristino del servizio nella zona cittadina colpita dal guasto, la Telecom avrebbe dovuto necessariamente avvalersi dell’impresa indicata dal comune, così come previsto dal regolamento sull’esecuzione degli scavi stradali su suolo pubblico comunale.
Si è costituito in giudizio il comune di Capo d’Orlando, con l’avvocato Mike Bonomo, che ha chiesto il rigetto del ricorso, verificata la conformità del regolamento alla disciplina nazionale vigente in materia. I giudici del Tar hanno però accolto il ricorso. La legge relativamente all’impianto di reti e all’esercizio dei servizi di comunicazione elettronica, esclude la legittimità dell’imposizione agli operatori di telecomunicazioni di ogni onere che non sia stabilito per legge. La società ha anche dichiarato di avvalersi di ditte che rispondevano a precisi requisiti tecnici per i lavori da eseguire sull’impianto. Da qui l’annullamento della disposizione del regolamento, della nota e dell’ordinanza del comune di Capo d’Orlando.