Con decreto Regionale, firmato da parte dell’Assessorato ai Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, lo scalpellino di Ucria Antonino Rigoli è stato inserito ufficialmente nel “Libro dei Mestieri, Saperi, Tecniche” del R.E.I.S., il Registro delle Eredita Immateriali Siciliane – Patrimonio dell’UNESCO.
La richiesta era stata presentata nel 2019 dal Centro Internazionale di Etnostoria di Palermo “Fondazione Aurelio Rigoli”, da sempre attivo sul territorio nebroideo. Il centro ha avuto modo di apprezzare nel corso degli anni le straordinarie doti del giovane scalpellino, abile nella trasposizione plastica figurativa e della fauna proprie della “Natura Mirabilis” di Ucria, come certificano le sue opere in pietra arenaria, patrimonio del territorio.
Antonino classe 1989, è un giovane autodidatta che, spinto da una grande passione per la lavorazione della pietra, si è inventato un modo tutto suo di creare oggetti d’arte.
Nel corso degli anni ha sviluppato delle particolari tecniche di intaglio della pietra che rendono unici i suoi manufatti. La sua predisposizione è la lavorazione in bassorilievo: da un semplice pezzo di pietra grezzo, il giovane scalpellino riesce a creare delle decorazioni scultoree di gradevole impatto visivo, che difficilmente possono passare inosservate agli occhi di chi le guarda.
Nel 2020 è stato selezionato, insieme a un ristretto gruppo di restauratori, per il restauro conservativo di alcune parti del castello di Münchenwiler, situato nel cantone di Berna in Svizzera.
“Sono molto felice di ricevere questo prestigioso riconoscimento – dichiara il giovane Antonino – lo considero un onore.
Provengo da un piccolo borgo con una lunga storia di “mastri scalpellini”, che hanno lasciato un’impronta indelebile nel patrimonio storico-culturale del mio amato paese.
Basta guardare ogni scorcio delle vie interne pieno di portali e opere di pregevole fattura, oppure le bellissime chiese che racchiudono tutta la storia di Ucria. Oltre alle statue marmoree riconducibili alla scuola del maestro Gaggini, o le meravigliose colonne della Chiesa Madre, con incisioni in bassorilievo che rappresentano dei simboli cristiani, a dir poco magnifici.
Vorrei ringraziare l’illustre Prof. Aurelio Rigoli “mostro sacro” della cultura non solo siciliana ma a livello nazionale, per aver voluto fortemente questa mia iscrizione al R.E.I.S., in quanto ha da sempre creduto nelle mie capacità e avendomi dato modo nel corso degli anni di poter collaborare con la sua prestigiosa Fondazione.
Ringrazio la vicepresidente Prof.ssa Annamaria Amitrano, che con diligenza ha curato in tutte le sue fasi la parte pratica della domanda, dalla presentazione fino al suo accoglimento. A loro e a tutti gli altri membri del Centro internazionale di Etnostoria va il mio più sincero ringraziamento.
Ringrazio inoltre l’Assessore ai Beni Culturali, Alberto Samonà. Ultimo ringraziamento, anche se non in ordine di importanza, va alla mia famiglia, alla mia fidanzata e a tutti gli amici che mi hanno sempre sostenuto.
Mi auguro che sia l’inizio di un percorso che punti a sensibilizzare il territorio e che spinga anche le istituzioni a investire sulla cultura e sugli antichi mestieri, che sono l’unica arma efficace che abbiamo per poter lasciare una traccia tangibile sul nostro percorso di vita.”