venerdì, Novembre 22, 2024

Contattava minori su facebook, si faceva mandare foto e video hot e le ricattava. In manette 27enne catanese

When a Woman says No, She Means It
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Su delega della Procura della Repubblica di Catania, i Carabinieri della Compagnia di Catania Piazza Dante hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Catania nei confronti di un 27enne catanese indagato del reato di pornografia minorile, prostituzione minorile, estorsione e atti persecutori.

L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica etnea e condotta dal Nucleo Operativo della suddetta Compagnia Carabinieri, trae origine dalla denuncia di una ragazza di sedici anni, che nell’agosto del 2017 era stata contatta tramite il social network Messanger dal medesimo odierno indagato, allora ventitreenne, ed era stata vittima di atti sessuali posti in essere proprio dal 27enne. L’immediato sequestro del telefono cellulare eseguito nei confronti dell’indagato da parte dei Carabinieri e la successiva analisi dei suoi contenuti permetteva di riscontrare quanto riferito dalla minore e soprattutto di disvelare uno scenario sconcertante che vedeva anche altre minorenni vittime di gravi fatti di reato.

In particolare, i militari del Nucleo Operativo della Compagnia di Piazza Dante coadiuvati nell’analisi dei dispositivi elettronici sequestrati all’indagato dai colleghi specializzati della 5^Sezione del Reparto Operativo del Comando Provinciale dei Carabinieri, riuscivano ad identificare ed escutere altre cinque minorenni (di età compresa fra i 13 e 16 anni) vittime di un consolidato modus operandi dell’indagato il quale, dopo aver individuato in rete le minori più fragili e quindi più facili da adescare, reperiva abilmente informazioni personali sul loro conto (età, domicilio, situazione sentimentale ecc.) e si adoperava, tramite perseveranti chat e videochiamate, ad instaurare un rapporto di confidenza e complicità adulandole e lusingandole con complimenti, espressioni affettuose e promesse d’amore. Acquisita la fiducia delle minori, convinte di relazionarsi con un fidanzato ideale, le induceva a discutere di argomenti attinenti alla sfera sessuale chiedendo loro in modo ossessivo e reiterato l’invio di foto e/o video in pose erotiche o di nudo, suggerendo persino le precise modalità di realizzazione del materiale pedopornografico e promettendo illusori incontri amorosi oppure l’acquisto di costosi vestiti o cellulari. In caso di rifiuto delle giovani vittime, l’indagato le minacciava di riferire delle conversazioni di sesso o dell’invio delle foto compromettenti ai genitori e ai fidanzati, ai servizi sociali o ai carabinieri, così da controllarle emotivamente, terrorizzarle ed estorcere loro la produzione di altro materiale pedopornografico. Le minacciava, inoltre, di pubblicare su internet o su piattaforma Facebook i loro numeri di telefono, di presentarsi in casa loro, di pedinarle o di farle aggredire, spacciandosi per un agente di un gestore telefonico in possesso di informazioni riservate. In altre occasioni, l’indagato chiedeva persino di intrattenere rapporti sessuali con terzi soggetti, anche sconosciuti, e di inviargli gli audio dei predetti rapporti per trarne eccitazione sessuale.

Il Gip di Catania, ritenuto di condividere le articolate qualificazioni giuridiche proposte dalla Procura in ordine ai gravissimi e reiterati fatti posti in essere dall’indagato in termini di produzione di materiale pedopornografico, prostituzione minorile, estorsione, atti persecutori ai danni di plurime vittime minorenni, e con le aggravanti della minorata difesa e dei motivi abbietti, applicava la misura cautelare della custodia cautelare in carcere all’indagato.

 

 

 

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