Ancora una storia di maltrattamenti nei confronti di due donne, l’ennesima. Accade nel catanese dove la locale Procura della Repubblica ha richiesto ed ottenuto nei confronti di un 19enne la misura cautelare degli arresti domiciliari, eseguita dai Carabinieri della Stazione di Aci Sant’Antonio. Vittime del giovanissimo, indagato per maltrattamenti in famiglia ed estorsione, sono la madre 56enne e la sorella 20enne.
Le indagini, coordinate dal pool di magistrati qualificati sui reati che riguardano la violenza di genere, hanno fatto luce sulla condotta del giovane, senza occupazione fissa, con un carattere particolarmente irascibile, che da da un anno a questa parte il 19enne ha inasprito i propri comportamenti iniziando ad estorcere somme di denaro alle due familiari. Piccole cifre, comprese tra le 20 e le 50 euro, ma che gravavano sul budget della famiglia, dove l’unico reddito è quello percepito dalla madre, rimasta vedova da alcuni anni, e peraltro appena sufficiente al mantenimento del nucleo. Pur vedendo soddisfatte le sue richieste, il giovane, sempre più avido, ne chiedeva dell’altro e ad ogni legittimo diniego della madre o della sorella, quest’ultima disoccupata, dava in escandescenza distruggendo il più delle volte gli arredi dell’abitazione condivisa.
Le vessazioni erano contornate anche da gravi offese <<maledetta schifosa, non servi a niente, non hai fatto niente per noi, non sei una madre>> che si spingevano sino alla mortificazione della dignità delle due donne apostrofate con epiteti irripetibili. Il giovane è poi passato alle vie di fatto, aggredendo fisicamente le poverette con spintoni, schiaffi e pugni, alzando il tono delle minacce <<vi ammazzo, vi taglio la faccia, vi brucio la macchina>> e sfogando la sua rabbia anche contro un povero cagnolino, che le due donne tenevano in casa, prendendolo continuamente a calci, tanto da costringere le vittime ad abbandonare l’abitazione familiare e rifugiarsi in casa di parenti. Le due donne, esasperate, hanno infine trovato il coraggio di denunciare tutto ai carabinieri. Dopo i dovuti riscontri investigativi, compendiati alla Procura etnea che hanno consentito il consolidamento del quadro indiziario a carico del 19enne, è stata richiesta per lui la misura cautelare poi emessa dal G.I.P. del Tribunale etneo.