Anche il Tar di Palermo, come il Tar di Catania, ha rigettato il ricorso del comune di Mazzarrà Sant’Andrea, che si era opposto ad un decreto regionale, relativo ad oltre 1.300.000 euro, pagati dalla Regione per la discarica di contrada Zuppà e per interventi urgenti di smaltimento del percolato.
Il comune, rappresentato dall’avvocato Oreste Puglisi, aveva chiesto di sospendere e annullare gli effetti dei mandati di pagamento inviati dalla Regione, ribadendo anche che dal 31 dicembre 2015 si trova in dissesto e che – non è proprietario, né gestore della discarica, poiché il terreno sul quale insiste appartiene, da venti anni, alla società Tirrenoambiente spa.
Per il comune l’onere della restituzione delle somme anticipate dalla Regione per gli interventi sostitutivi e d’urgenza graverebbe esclusivamente sul proprietario dell’area bonificata. La Regione invece si ritiene autorizzata a recuperare le somme nei confronti del comune che, a sua volta, potrà rivalersi sul gestore inadempiente.
Per il Tar di Palermo il ricorso è infondato nel merito e va rigettato e i giudici hanno condiviso la sentenza del Tar di Catania, emessa per un’analoga vicenda, ribadendo la responsabilità del comune territorialmente competente per il pagamento di somme relative interventi urgenti di smaltimento del percolato. Come per la sentenza del tar etneo, anche per questa del tar palermitano il comune presenterà ricorso al Cga.