Nove mondiali vinti in 20 anni di carriera nel motocross, più altri 2 secondi e terzi posti. Diciassette quelli complessivi da quando nel 2001 fece irruzione nella categoria cadetti. Tony Cairoli si ritirerà dopo l’ultima gara del 2021, così come un altro campione, Valentino Rossi. Dopo aver fatto la storia dello sport italiano e del mondo dei motori, scolpito le vittorie più belle in sella alle sue due ruote, tra schizzi di fango e fondi insidiosi, il campione pattese due settimane fa ha annunciato il ritiro. A fine stagione chiuderà il capitolo della sua vita caratterizzato da velocità, fango e gloria.
“Non è stata una decisione facile da prendere – ha spiegato il numero 222 in un post sui social -, non mi sono mai fermato a pensare come sarebbe stato questo momento, l’unica cosa che so con certezza è che avrò più tempo per mia moglie e mio figlio. Il mio pensiero va a mia madre, a mio padre, alla mia famiglia – aggiunge Cairoli -, a quegli anni in Sicilia quando le prime gare erano solo sogno e sacrificio, per tutti. Ogni volta che ho vinto un titolo, il mio pensiero andava a loro e a quando, attorno a casa, bruciavo litri di miscela girando in tondo”. Rispondendo alle domande sul suo futuro, Cairoli afferma che resterà nell’ambiente: “Il motocross è la mia vita, resterà la mia grande passione e con KTM continuerò il mio percorso, anche se con un ruolo diverso”.
La sagoma di Tony Cairoli, dunque, non salterà più fuori da un dosso, una salita vertiginosa, arrampicandosi in cielo e poi planando sul circuito per riprendere la corsa, ed assieme a Cairoli scomparirà dalle piste anche il suo numero iconico: il 222 che ha contrassegnato il pilota italiano nel corso delle 18 stagioni nel Mondiale Motocross. La decisione della Federazione Internazionale di Motociclismo è un segno di grande rispetto per il campione pattese. Nessuno, dunque, potrà mai più indossare il numero 222 nel mondo del motocross: il modo migliore per rivolgere la standing ovation a uno dei protagonisti assoluti della specialità.
Ecco il video tributo che la MX GP ha dedicato al campione pattese.