Una stanza per accogliere le donne vittime di violenza e che trovano il coraggio di denunciare. Tinte tenui ed un angolo dedicato anche ai minori eventualmente coinvolti, studiata, nel design e nei colori, per conferire comfort e la sensazione di un ambiente familiare alle donne che hanno subito prepotenze e soprusi e che scelgono di rivolgersi alle forze dell’ordine.
E’ stata inaugurata questa mattina nella caserma della Compagnia dei Carabinieri di Santo Stefano di Camastra, terza in provincia di Messina dopo quella attivata nella Città dello Stretto e a Milazzo, e diciannovesima sull’Isola. Alla cerimonia, presenziata dal colonnello Marco Carletti, comandante provinciale dell’Arma, dal capitano della compagnia stefanese, Adolfo Donatiello che ha fatto gli onori di casa e dalla dottoressa Silvana Merenda che ha portato i saluti del prefetto di Messina Cosima Di Stani hanno preso parte i rappresentanti della Soroptimist, associazione partner del progetto, Marinella Speziale presidente Soroptimist Nebrodi, Giovannella Re past president e promotrice dell’iniziativa e Ada Florena, vice presidente nazionale dell’associazione.
Alla cerimonia presenti anche il vice sindaco della città delle ceramiche Fausto Pellegrino, il presidente del consiglio comunale Marila Re, prima donna a rivestire la carica nel comune stefanese ed i rappresentanti istituzionali delle altre forze dell’ordine presenti sul territorio, Polizia di Stato, Guardia di Finanza e Guardia Costiera e il sostituto procuratore di Patti Alessandro Lia.
Un progetto di respiro nazionale nell’ambito del contrasto alla violenza di genere che vuol essere un supporto per le donne vittime di abusi proprio nella fase più delicata delle loro vicende, quella della denuncia, che nasce dal protocollo siglato nel 2015 tra l’Arma dei Carabinieri e la “Soroptimist International d’Italia”, associazione internazionale di donne impegnate nella difesa dei diritti umani e in particolare a promuovere il potenziale femminile in ogni campo. La stanza, oltre ad avere un ambiente accogliente e familiare, è dotata di un impianto audio visivo e di registrazione, con il quale gli investigatori potranno raccogliere le testimonianze delle vittime.
Un altro tassello importante per il territorio nella lotta al fenomeno della violenza sulle donne e sui minori, che va a completare il quadro delle attività svolte a monte dalla Soroptimist, che si dedica da anni a ribaltare la visione della donna attraverso seminari educativi e in particolare quelli dedicati al cambiamento culturale e all’indipendenza economica femminile e da altre associazioni che operano sul territorio, come lo Sportello Diana, dell’associane Co.Tu.Le.Vi. Ma anche un luogo che agevola il complicato lavoro dei militari dell’Arma dei Carabinieri chiamati al delicato compito di raccogliere dichiarazioni ed elementi utili in una fase psicologicamente complessa e sofferta per le vittime.