Dopo il via libera espresso dall’EMA il 25 novembre scorso è arrivato anche l’atteso parere positivo da parte dell’Agenzia italiana del farmaco alla somministrazione del vaccino anti-covid sui bambini della fascia compresa tra i 5 e gli 11 anni.
Nei bambini la vaccinazione avverrà con due dosi ridotte di vaccino Pfizer, in formulazione specifica di un terzo rispetto al dosaggio previsto per adulti ed adolescenti, a tre settimane di distanza l’una dall’altra. Al fine di evitare errori di somministrazione, la Commissione Tecnico Scientifica di Aifa raccomanda l’uso esclusivo della formulazione pediatrica ad hoc suggerendo, quando possibile, l’adozione di percorsi vaccinali adeguati all’età.
“Sebbene l’infezione da SARS-CoV-2 sia sicuramente più benigna nei bambini – sottolinea l’Aifa nel suo parere -, in alcuni casi può essere associata a conseguenze gravi, quale la sindrome infiammatoria multisistemica, che può portare anche al ricovero in terapia intensiva”.
“La vaccinazione, al contrario, comporta benefici quali la possibilità di frequentare la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi, importanti per lo sviluppo della personalità in questa fascia di età”.
Le dosi pediatriche, come ha annunciato ieri a Bruxelles dalla presidente della Commissione europea Urusula von der Leyen, saranno disponibili in Unione Europea a partire dal 13 dicembre.
Non ci sarà obbligo vaccinale, dunque i genitori avranno massima libertà nella decisione, e “non ci sarà nessun Green pass per la fascia di età pediatrica – precisa Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute. “I percorsi per procedere alla vaccinazione saranno gli stessi che già esistono, ma con corsie differenziate ed un approccio diverso perché la vaccinazione nell’età pediatrica è più delicata anche a livello di comunicazione e di accortezze ed in molti casi servirà anche maggior dialogo con i genitori”.