In parte inammissibile, in parte irricevibile. Questo il responso dei giudici della seconda sezione del Tar di Catania sul ricorso presentato dal comune di Furnari contro la Srr Messina Provincia, la Regione ed il comune di Mazzarrà Sant’Andrea; in contraddittorio gli atti della gara indetta dalla Srr Messina Provincia per l’affidamento della progettazione, costruzione e gestione di un polo impiantistico per il trattamento dei rifiuti nel sito di contrada Zuppà di Mazzarrà Sant’Andrea.
Il comune di Furnari, rappresentato dall’avvocato Guido Barbaro – socio della Srr Messina Area Metropolitana, è confinante con il comune di Mazzarrà Sant’Andrea, ente organico nella Srr Messina Provincia e socio di maggioranza della “Tirreno Ambiente spa” in liquidazione gestore della discarica di contrada Zuppà, non più in funzione dal 2016. Nel 2018 la Srr Messina Provincia pubblicò una manifestazione di interesse per individuare aree sulle quali poter realizzare un impianto di biostabilizzazione per produrre biometano e compost di qualità.
L’assemblea della Srr diede l’ok ed il consiglio comunale di Mazzarà Sant’Andrea sottoscrisse accordi con Tirreno Ambiente per la riattivazione produttiva del sito, la conservazione del valore dell’impresa e la valorizzazione dei beni societari inutilizzati. E’ stata poi “Asja Ambiente Italia spa” a presentare alla Srr un project financing per realizzare un impianto di biometano alimentato da biogas ottenuto dalla digestione anaerobica della biomassa nell’area messa a disposizione dal comune di Mazzarà Sant’Andrea. Da li nel 2020 la Srr Messina Provincia avviò le procedure per l’affidamento della concessione con project financing utile a realizzare il polo impiantistico.
Il comune di Furnari, di concerto con associazioni, aziende e cittadini, contestò le questioni legate alla scelta dell’impianto e gli atti di gara. La Srr Messina Provincia si è costituita in giudizio con l’avvocato Fulvio Cintioli e lo stesso hanno fatto il comune di Mazzarrà Sant’Andrea e la Tirreno Ambiente con l’avvocato Oreste Puglisi e Asja Ambiente Italia spa, rappresentata dagli avvocati Andrea Sticchi Damiani e Sergio De Giorgi. Respinta la richiesta di sospensiva, nel merito è stato questo il responso del Tar: ricorso in parte inammissibile, in parte irricevibile.