Mentre gli esperti discutono sulla possibilità di eliminare il bollettino giornaliero dei contagi, ieri in Sicilia, così come nel resto d’Italia, si è registrata una nuova impennata dei casi: secondo i dati diffusi dal ministero della Salute nelle ultime 24 ore nell’isola sono state diagnosticate 13.231 infezioni da Covid-19 a fronte di 58.518 tamponi, con il tasso di positività in calo, al 23,4%. (Ieri i nuovi casi erano stati 7.803 a fronte di 31.786 test processati con il tasso di positività al 24,5%).
L’isola scende così al settimo posto tra le regioni per incremento dei nuovi casi. Al primo c’è la Lombardia con oltre 45mila contagi.
I dati delle ospedalizzazioni in Sicilia ieri hanno fatto registrare, per la prima volta, numeri da zona arancione: sono 83 in più i ricoverati, per un totale di 1.386 ospedalizzati. Attualmente nell’isola è occupato il 32% dei posti letto in area medica, mentre ieri si sono riempiti ulteriori 20 posti letto in terapia intensiva: sono 163 adesso i ricoverati in rianimazione in Sicilia, ed occupano il 20% dei posti disponibili.
L’isola adesso rischia il passaggio in arancione, insieme a Piemonte, Liguria e Calabria. Tra le province è quella di Palermo a far registrare il maggior numero di nuovi casi, con 3.383, seguita a stretto giro da Catania con 2.708. 1.562 contagi del giorno nella provincia di Messina e 1.502 in quella di Siracusa 1.502. Segue Agrigento con 1.392 e Caltanissetta con 1.093. Numeri a tre cifre per le province di Ragusa, dove sono 970, Trapani con 488 ed infine 133 ad Enna.
Oltre 220mila, ieri i nuovi contagi in Italia, mentre le vittime sono state 294. Attualmente nella nostra nazione sono 2.134.139 le persone positive.