«Deve essere la Regione Siciliana, già sollecitata, ad esprimersi sulla programmazione della rete dei Punti nascita», così scrive il direttore generale della programmazione sanitaria del Ministero della Salute Andrea Urbani, sull’ormai annosa vicenda del punto nascita dell’Ospedale di Sant’Agata Militello.
«Qualora l’intera domanda del bacino d’utenza fosse stata assorbita dal Punto nascita santagatese – si legge nella nota inviata al sindaco Mancuso -, la struttura avrebbe potuto esprimere un volume di attività superiore allo standard di 500 parti all’anno», superando così la soglia minima per la deroga al decreto ministeriale 70 del 2015.
Nella nota si analizza sì il trend negativo dei parti, che ha portato alla sospensione delle attività nel settembre 2019, ma anche il totale dei parti delle residenti nei comuni del bacino santagatese, che nel 2018 è stato pari a 532, di cui 275 a Sant’Agata e 257 nei Punti nascita alternativi.
Il documento arriva in riscontro ad una lettera inviata dal sindaco Mancuso, in qualità di primo cittadino del comune capofila del distretto D31, a cui è seguito un confronto in videoconferenza. La direzione generale del Ministero evidenzia l’importanza della struttura santagatese nel bacino nebroideo: «Assumono particolare rilievo – si legge -, il numero dei parti, i tempi di percorrenza rispetto ai Punti nascita alternativi, nonché la necessità di assicurare la sicurezza per la donna e il bambino», sottolineano gli uffici ministeriali, ricordando la presenza dei reparti di Pronto soccorso, Chirurgia, Cardiologia e Pediatria.
La decisione spetta però alla Regione – sottolinea il Ministero – “in virtù dell’autonomo esercizio delle funzioni programmatorie regionali riguardo l’allocazione sul territorio dei Punti nascita necessari a soddisfare il fabbisogno di salute”: La palla è dunque adesso definitivamente in mano alla Regione Siciliana per la riapertura di un reparto al centro da oltre due anni di polemiche, proteste e rimpalli di responsabilità.
Attivo nell’interlocuzione con il dipartimento ministeriale anche il sindaco di Mirto, Maurizio Zingales: «Finalmente si fa chiarezza su un problema che da anni affligge la comunità – commenta, ringraziando il segretario provinciale di Articolo1 Domenico Siracusano e l’on. Maria Flavio Timbro – per aver promosso l’incontro ed essersi interessati fattivamente alla questione».