Due processi per i tragici fatti accaduti nel pomeriggio del 20 novembre 2019 in contrada Pezze Cavalieri a Barcellona Pozzo di Gotto, quando, all’interno dello stabilimento industriale di fuochi pirotecnici “Costa Vito e figli”, un’esplosione provocò la morte di 5 persone ed il ferimento di altre due.
Questo l’esito dell’udienza preliminare celebrata ieri al tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto; con il rito ordinario si procederà il 23 giugno per l’imprenditore Vito Costa e l’artigiano Antonino Bagnato.
Invece con il rito abbreviato si procederà il 16 giugno per Corrado Bagnato davanti al Gup Antonino Orifici. Le imputazioni sono omicidio colposo plurimo, disastro colposo, lesioni personali, e violazioni concernenti le norme di prevenzione degli infortuni sui luoghi di lavoro.
In quel giorno morirono Venera Mazzeo, Mohamed Taeher Mannai, Vito Mazzeo, Giovanni Testaverde e Fortunato Porcino. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Sebastiano Campanella, Diego Lanza, Salvatore Caravello, Giovanni Pino, Gabriella Caccamo e Tommaso Calderone; sono parti civili i familiari delle vittime costituitesi in giudizio con gli avvocati Paolo Pino, Cettina Triscari e Pina Rita Bruno.
L’inchiesta è stata coordinata dal procuratore della repubblica di Barcellona Pozzo di Gotto Emanuele Crescenti e dai sostituti Rita Barbieri, Matteo De Micheli e Emanuela Scali. Le misure cautelari disposte a suo tempo e adesso i rinvii a giudizio sono scaturiti dall’esito delle indagini svolte dalla procura e dai carabinieri, quando si verificò l’esplosione all’interno dello stabilimento industriale; morirono cinque persone e altre due riportarono ferite.
Quel giorno erano in corso dei lavori di adeguamento all’interno della struttura produttiva appaltati alla ditta “Bottega del Ferro” dei Bagnato. Le esplosioni provocarono un fortissimo boato percepito a grande distanza, facendo divampare un vasto incendio che si propagò all’interno dello stabilimento.