Nell’ambito delle iniziative volte alla tutela delle risorse pubbliche, il Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Siracusa ha avviato un monitoraggio delle imprese e professionisti che hanno beneficiato di contributi per fronteggiare la crisi economica derivante dall’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Le indagini hanno consentito di individuare e segnalare negli ultimi sei mesi alla locale Autorità Giudiziaria 14 soggetti economici che hanno ricevuto, senza averne diritto ovvero utilizzandoli per finalità non consentite, circa 650.000 euro di aiuti statali, sotto forma di prestiti garanti o contributi a fondo perduto.
Al riguardo si evidenzia che, mentre i finanziamenti con garanzia pubblica assicurano liquidità e sostegno alle imprese in crisi, con l’obbligo tuttavia di destinare le somme a finalità connesse al fabbisogno aziendale, i contributi a fondo perduto, invece, sono erogati in favore di società, lavoratori autonomi e professionisti, tramite l’elargizione di una somma in proporzione alla diminuzione di fatturato causata dalla crisi pandemica.
In particolare, nel corso degli accertamenti, emergeva il caso di una società di Lentini (SR) erogante servizi di assistenza sociosanitari che, a fronte di un finanziamento di 300.000 euro indispensabile a detta sua per il pagamento dei fornitori, destinava oltre il 90% della somma corrisposta per la liquidazione delle quote di alcuni soci.
In un’altra circostanza, invece, un rappresentante di prodotti farmaceutici di Siracusa attestava, falsamente, di aver conseguito un fatturato di gran lunga maggiore rispetto a quello realmente ottenuto, al fine di percepire un finanziamento più consistente, poiché parametrato ai ricavi conseguiti.
Singolare la vicenda del presidente di una cooperativa di Siracusa il quale, dopo aver ottenuto un finanziamento garantito dallo Stato dell’importo di 30.000 euro, impiegava parte del capitale per la costituzione, quota parte, di una nuova società, violando pertanto il vincolo di destinazione dei benefici economici corrisposti, come previsto dalla legge.
Non mancano i casi di utilizzo delle somme ottenute per finalità personali, del tutto estranee a quelle per le quali gli aiuti statali sono stati concepiti; è il caso di un imprenditore che dopo aver ottenuto il finanziamento di 150.000 euro, ha fatto immediatamente transitare il denaro sui propri conti correnti, destinandolo all’acquisto di beni non riconducibili alla società.
Infine veniva appurato che un soggetto residente a Siracusa, ancorché condannato con sentenza definitiva per il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso, aveva percepito, indebitamente, un contributo di 1.000 euro a fondo perduto.
Tutti i responsabili sono stati segnalati alla Procura della Repubblica di Siracusa e relativamente alle violazioni concernenti i finanziamenti garantiti si sta procedendo a notiziare il Mediocredito Centrale, per l’attivazione delle procedure di revoca della garanzia.
L’attività svolta dalla Guardia di Finanza di Siracusa, ancora in corso, è indirizzata a contrastare coloro i quali, senza scrupoli, sfruttando la recessione causata dalla pandemia, incassano illecitamente aiuti statali non spettanti in danno di quelle famiglie e imprese che versano in un effettivo stato di necessità.