La sua ultima palla a due non poteva che alzarla per la partita più importante della stagione, almeno per quanto riguarda questa sponda dell’oceano: sabato scorso a Belgrado Luigi Lamonica ha diretto la sua ultima gara, la finale di Eurolega tra Real Madrid ed Efes Istanbul, vinta dai turchi di un punto.
Di origini abruzzesi, l’arbitro italiano più titolato – dal 2019 è anche Cavaliere della Repubblica Italiana -, ormai da cinque anni ha scelto di vivere a Capo d’Orlando, cittadina di cui si è innamorato dopo esserci stato diverse volte per dirigere le partite dell’Orlandina Basket nei primi anni di Serie A.
Campionato, quello di Serie A, in cui Lamonica aveva dovuto smettere di fischiare 6 anni fa, al raggiungimento della soglia dei 50 anni, limite di età che non esisteva in campo continentale, dove ha continuato a dirigere le terne arbitrali al livello più alto fino a sabato scorso, quando ha deciso di appendere il fischietto al chiodo.
Due Olimpiadi, la finale dei Mondiali, 5 finali degli Europei e 7 di Eurolega nel palmares dell’arbitro, ormai orlandino d’adozione, al quale abbiamo chiesto quali sono i tre ricordi più belli degli oltre 30 anni trascorsi sui parquet di tutto il mondo.