Visto che la situazione del ponteggio di via Roma a Patti non accenna a sbloccarsi, Silvestro Nasisi, proprietario di una delle abitazioni bloccate dalla struttura in ferro, ha deciso di iniziare lo sciopero della fame.
Una protesta che spera possa portare ad avere chiarezza sul presente e sul futuro, perché il presente è piuttosto fosco. Nel maggio scorso Nasisi ha inviato anche un esposto al comune di Patti e alle procure di Patti e di Reggio Calabria, evidenziando come la situazione per lui sia davvero insostenibile, con la beffa di dover pagare l’affitto pur avendo una casa di proprietà, di non poter approfittare dei bonus previsti dallo Stato e di ricevere anche l’Imu dal comune in riferimento all’immobile bloccato dal ponteggio.
Non dimenticando la caduta dei calcinacci che, a più riprese, si verifica in via Roma, tra reiterati sopralluoghi dei vigili del fuoco del distaccamento di Patti e provvedimenti di chiusura della strada. In questo sito c’è un edificio di tre piani in totale stato di abbandono, con un prospetto in stato fatiscente e ammalorato. Qui, c’è il ponteggio, installato nel 2009, venduto al comune nel 2014, che si sposta e si rialza, un pericolo costante che, per pura fortuna, non ha determinato conseguenze.
Tutti sanno, il comune, i vigili urbano, i vigili del fuoco, la prefettura di Messina, la procura. Con lo sciopero della fame, la predisposizione di una perizia e l’avvio di altri prevedibili provvedimenti per chiedere il risarcimento dei danni, Nasisi spera che le istituzioni si attivino per chiudere quello che da tempo è diventato un vero e proprio caso.