Si è svolta questa sera la prima seduta del consiglio comunale neo-eletto a Santo Stefano di Camastra. I membri del civico consesso, riunito in prima convocazione, erano chiamati al giuramento e all’elezione del presidente del consiglio. Papabile a guidare il consiglio comunale il consigliere di maggioranza Alessandro Amoroso, primo eletto nella tornata elettorale dello scorso 12 giugno e a seguire Laura Scattareggia e Santo Rampulla.
Non è stato proposto il consigliere Amoroso, che pare possa tornare a ricoprire il ruolo di assessore, come per la precedente sindacatura e la maggioranza aveva fatto convergere le preferenze su Laura Scattareggia. Dopo il giuramento dei consiglieri, con grande sorpresa, però, fumata nera per la consigliera più votata all’esito della prima chiamata al voto. Il civico consesso, riunito in plenum, ovvero con la presenza degli 8 consiglieri di maggioranza e 4 di minoranza, così si è espresso: 5 schede bianche, 1 voto per Caruso e 6 voti per Scattareggia. Per la prima votazione, per eleggere il presidente del consiglio pare sia richiesta la maggioranza assoluta dei componenti del consiglio. Stesso esito alla seconda votazione, che si è chiusa con 6 schede bianche e 6 voti favorevoli per l’elezione a presidente del consiglio di Laura Scattareggia. Per l’elezione sarebbe bastata la maggioranza semplice, quindi 7 voti su 12. Si sarebbe stato posto a questo punto del consiglio comunale il dubbio interpretativo sul computo delle schede bianche. Dopo qualche minuto di caos, in ragione anche di una nuova circolare diramata proprio oggi dall’assessorato regionale agli enti locali sul computo dei voti in consiglio, su proposta della capogruppo di minoranza, Marila Re, si è deciso di applicare l’articolo 3 comma 2 del regolamento che disciplina il funzionamento del consiglio comunale, chiedendo sostanzialmente un rinvio della seduta e delegando la segretaria comunale ad approfondire la questione del computo delle schede.
Una doccia fredda, quindi, per il sindaco Francesco Re, eletto per il suo terzo mandato consecutivo alla guida guida della città delle ceramiche e per il suo gruppo, nel quale ci sarebbero due consiglieri che non hanno appoggiato la candidata a presidente? Sembra proprio di no. Francesco Re, da noi contattato, ha così commentato la questione “Si tratta di un rinvio dovuto ad un semplice dubbio interpretativo sulle modalità di computo delle schede bianche. Non ci sono particolari fratture dal punto di vista politico. E’ stato quanto mai opportuno rinviare per un approfondimento, per consentire, al consiglio comunale di comprendere ed eventualmente esprimersi al meglio nella prossima riunione”.
Di tutt’altro avviso Marila Re, capogruppo di minoranza: “Appare evidente che il sindaco, dopo l’esito di 6 schede bianche e 6 a favore per la candidata alla presidenza, non ha la maggioranza in consiglio. Che io sappia” aggiunge la Re “è la prima volta nella storia politica di Santo Stefano di Camastra, che un sindaco che ha riportato una vittoria definita schiacciante, si sia trovato nella seduta di insediamento del consiglio comunale e contestuale elezione del presidente, in una situazione del genere”.