Tre assoluzioni e una condanna. Questo l’esito del processo di primo grado scaturito dall’operazione “Pecunia”. Il collegio giudicante del tribunale di Patti, presidente Scavuzzo, a latere Vona e Zantedeschi, ha assolto Vincenzo Galati Rando, Benito Sgrò e Tindaro Ziino, perché il fatto non sussiste. L’unica condanna è stata emessa nei confronti di Calogero Miraudo: tre anni di reclusione. Il pm Federica Urban, al termine della sua requisitoria, aveva chiesto invece l’assoluzione per Ziino e Sgrò e la condanna per Galati Rando e Miraudo. Il processo è scaturito dall’indagine della polizia di Capo d’Orlando e prese le mosse dalle dichiarazioni dell’imprenditore Maurizio Valente, il quale nel 2009 aveva accusato di avere subito attività usuraia da parte di alcuni imprenditori locali. L’istruttoria dibattimentale ha consentito di escludere ogni responsabilità penale nei confronti di Galati Rando, Sgrò e Ziino, assolti da ogni accusa, difesi dagli avvocati Decimo Lo Presti e Domenico Magistro. Unica condanna per Miraudo, difeso dall’avvocato Giuseppe Mormino, che, sulla base della valutazione sulla credibilità del denunciante che si ricava dalle assoluzioni dei tre imputati disposte dal collegio giudicante, è in attesa delle motivazioni della sentenza, per poi presentare appello.