“Succede a Sant’Agata di Militello, dove si stanno utilizzando tonnellate di sabbia preziosa prelevata dall’accumulo sopraflutto per realizzare la massicciata delle opere connesse al porto in costruzione. E dire che di mancanza di sabbia ha sofferto e continua a soffrire la spiaggia sottostante il centro abitato, tanto da dovere assistere a ripetuti crolli del lungomare ed a costosissimi interventi di riparazione.” A sollevare la questione è Legambiente Nebrodi, con un post pubblicato sulla pagina Facebook “Erosione Spiagge” dell’associazione ambientalista.
“Qual è la logica che sta orientando questa modalità di procedere è difficile da comprendere. La sabbia accumulatasi a ponente del molo di sopraflutto dovrebbe essere impiegata per ricostituire un’adeguata profondità di spiaggia, necessaria per evitare il danneggiamento del lungomare e per permettere la balneazione.” Continua la nota di Legambiente Nebrodi che incalza: ”A dirlo è stato l’assessorato regionale al territorio e all’ambiente che, nell’autorizzare il completamento del Porto ha imposto tale prescrizione. Invece, la si sta utilizzando come materiale da costruzione, sprecandone il valore ambientale ed economico in dispregio di ogni principio di ragionevolezza.”
“Chi ha autorizzato l’impiego di questa sabbia, che è proprietà pubblica, nel cantiere dei lavori? E in base a quale valutazione si è potuto decidere questo colpevole spreco? Tutto quanto sta accadendo sotto gli occhi di tutti ed è stato possibile documentarlo in queste foto.” continua Legambiente che pubblica gli scatti di un escavatore sull’arenile e del materiale inerte (sabbia e ciottoli) usato per realizzare la massicciata delle opere connesse al costruendo porto. “Qualcuno dovrebbe provare a giustificare perché quella sabbia non è stata utilizzata per riformare la spiaggia erosa, e perché è stata degradata a semplice materiale da costruzione.”
L’assessore ai lavori pubblici, Achille Befumo, risponde alle osservazioni di Legambiente: “In relazione all’esecuzione dei lavori relativi al prelevamento di materiale sabbioso nella zona dietro il molo di sopra flutto si precisa e chiarisce che tale materiale non è compatibile per un eventuale ripascimento della spiaggia. Occorre precisare, vista la divulgazione di alcune foto dei lavori con relative teorie dei soliti complottisti, che questo materiale sabbioso è relativo al dragaggio effettuato da altra ditta nell’anno 2010 (finanziamento completamento molo sopra flutto) e al fine di non confondere tale materiale con quello già presente sull’arenile è stato diviso da un telo in geomembrana (quindi nessun prelevamento di materiali già presenti sull’arenile).” Aggiunge poi l’amministratore “Le analisi di questo materiale hanno evidenziato la non idoneità, per una parte, per l’utilizzo del ripascimento autorizzando contestualmente l’utilizzo dello stesso per i lavori di cantiere, come da varie note dell’assessorato infrastrutture. Per tali motivi questo materiale, da non confondere con il dragaggio da effettuare con l’ulteriore finanziamento per il completamento del porto, verrà utilizzato per il riempimento delle aiuole della banchina ed in generale per il cantiere.”