Le sette “sorelle” della ceramica vogliono realizzare la strada regionale delle ceramiche siciliane e fare sistema per tutelare e promuovere la filiera produttiva artigianale, pesantemente minacciata dall’impennata dei costi energetici.
Di questo si discuterà a breve a Caltagirone in un confronto promosso dall’assessore all’artigianato e attività ceramiche, alla cultura ed al patrimonio Unesco di Caltagirone Claudio lo Monaco con il vice presidente dell’Associazione Italiana Città delle Ceramiche e sindaco di Santo Stefano di Camastra Francesco Re; prenderanno parte, oltre al componente del consiglio nazionale ceramico maestro Nicolò Giuliano, anche i sindaci ed i responsabili di settore delle sei città siciliane legate all’antica tradizione della ceramica: Santo Stefano di Camastra, Caltagirone, Sciacca, Burgio, Monreale e Collesano.
In Sicilia in questo specifico settore “ballano” circa duecentocinquanta aziende e circa duemila posti di lavoro; per questo è necessario programmare insieme azioni di sviluppo, investire insieme in marketing e promozione commerciale e territoriale. Il momento non è dei migliori, perchè l’impennata dei costi energetici rischia di collocare fuori mercato il pur eccellente prodotto realizzato nelle botteghe d’arte siciliane.
Da qui l’obiettivo comune: fare rete e sistema per meglio tutelare e promuovere la filiera produttiva della ceramica artigianale, urge uscire dalla logica individualistica e programmare insieme azioni comuni di tutela che consentano la sopravvivenza delle aziende; poi rivisitare ed implementare il sistema formativo a supporto del settore, formando in loco figure specialistiche di cui necessità il mondo della ceramica d’arte a cominciare dai tornianti, per affrancarsi dalla necessità di dover attingere al mercato del lavoro straniero.