Ricorreva ieri, martedì primo novembre, la Giornata mondiale del veganismo, o World Vegan Day. Secondo la definizione della Vegan Society, fondata nel novembre del 1944, vegano è chi adotta uno stile di vita che cerca di escludere, per quanto possibile e praticabile, ogni forma di sfruttamento e crudeltà nei confronti degli animali, sia essa legata alla produzione alimentare, di indumenti o a qualsiasi altro scopo.
Sono tanti ancora, purtroppo, i pregiudizi che circondano questa definizione e le persone che la fanno propria, e la causa principale di questa presa di distanza è la disinformazione: “e le proteine da dove le prendono?”, “ma mangiano solo insalata!”, “io non ce la farei mai, è un’assurda privazione”. Serve anche a questo, la Giornata mondiale del veganismo: per smontare falsi miti e informare su cosa sia davvero uno stile di vita vegano.
Basti pensare a tutti gli effetti positivi che una tale scelta ha sugli animali, la salute e il Pianeta. Secondo i calcoli di Essere Animali, una delle più importanti organizzazioni europee in difesa degli animali allevati e sfruttati dal sistema alimentare, se tutta la popolazione mondiale mangiasse vegetale per un solo giorno avremmo un risparmio di:
– 22 milioni di tonnellate di CO2, più delle emissioni annuali della Bolivia;
– 6,5 miliardi di metri cubi d’acqua, pari a quella necessaria per riempire 2600 piscine olimpioniche;
– oltre 2 miliardi di vite, tra animali terrestri e pesci.
Con il cambiamento climatico sotto i nostri occhi, e la consapevolezza che il sistema alimentare attuale, tra allevamenti intensivi e sovrasfruttamento dei mari, contribuisce non poco al danno ambientale, mangiare anche solo un po’ più vegetale è una scelta a portata di tutti che può davvero fare la differenza.
Anche in Italia, la scelta di un’alimentazione plant-based risulta ormai consolidata: secondo i dati Eurispes 2022, il numero dei vegani, rispetto al 2014 (il primo anno considerato) è più che raddoppiato. Crescono anche le vendite di alimenti vegetali proposti come alternative ai prodotti animali, così come la sensibilità della popolazione in relazione a tematiche etiche quali la vivisezione, la caccia e l’uso di pelli e pellicce.
Un ultimo dato. E’ posizione dell’Academy of Nutrition and Dietetics che le diete vegetariane correttamente pianificate, comprese le diete totalmente vegetariane o vegane, sono salutari, nutrizionalmente adeguate e possono apportare benefici per la salute nella prevenzione e nel trattamento di alcune patologie. Queste diete, inoltre, sono adatte in tutti gli stadi del ciclo vitale, inclusi la gravidanza, l’allattamento, la prima e la seconda infanzia, l’adolescenza, l’età adulta, per gli anziani e per gli atleti.
Nessuna controindicazione, dunque. E d’altronde, la gentilezza, anche nei confronti di esseri viventi apparentemente diversi da noi, non ha mai fatto male a nessuno.
Federica Margherita Corpina