Sei mesi, pena sospesa, risarcimento danni da liquidarsi in separata sede alle due parti civili costituite in giudizio, alle quali dovrà essere pagata una provvisione complessiva di 100 mila euro e infine condanna al pagamento delle spese del giudizio. Questo il verdetto emesso dal giudice monocratico del tribunale di Patti Edoardo Zantedeschi a carico di una ginecologa sessantenne di Sant’Agata Militello; doveva rispondere di omicidio colposo di una donna che aveva partorito all’ospedale di Sant’Agata Militello.
Per l’accusa, per fatti accaduti il 23 marzo 2016, il medico non avrebbe adeguatamente rimosso la placenta dalla parete uterina e non avrebbe trattato secondo le linee guida e le buone pratiche mediche la copiosa emorragia ostetrica innescatasi nel frattempo e responsabile della coagulazione intravasale disseminata che avrebbe causato poi la morte.
Come si evince ancora dal capo di imputazione, la ginecologa avrebbe omesso di effettuare un’adeguata revisione della cavità uterina e di procedere ad una totale rimozione dell’utero, praticando un’isterectomia, trattamento chirurgico raccomandato dalle linee guida in presenza di un’emorragia post partum che le avrebbe salvato la vita.
La ginecologa è stata difesa dall’avvocato Alberto Gullino e il marito e la figlia della donna morta a seguito del parto si sono costituite parti civili con l’avvocato Antonella Marchese (nella foto sotto).