Fornire un circostanziato rapporto sui fatti riportati dai consiglieri di minoranza ed indipendenti in merito alla mancata convocazione del consiglio comunale aperto su temi quali porto e cimitero unitamente ad ogni valido elemento, al fine di istruire la pratica relativa alla segnalazione dei consiglieri Puleo, Starvaggi, Recupero, Alascia, Sanna e Franchina. È questo, in sintesi, il tenore della nota inviata lo scorso 2 novembre dall’Assessorato Regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica al segretario comunale di Sant’Agata di Militello, ai consiglieri di minoranza e indipendenti e per conoscenza alla Prefettura di Messina.
Segue ad un reclamo inviato il 25 ottobre scorso da alcuni consiglieri all’opposizione e indipendenti sulla mancata convocazione del consiglio comunale aperto. Era stato richiesto per discutere sia dei ritardi nel completamento del porto, lo scorso giugno e sia dell’emergenza cimitero e criticità del project financing, i primi di luglio. Reclamo finito sul tavolo del Prefetto di Messina e dell’Assessorato Regionale delle autonomie locali e della funzione pubblica.
I consiglieri proponenti, infatti, che sono 7 su 16, che nonostante siano state avviate tutte le procedure di convocazione della conferenza dei capigruppo, tenuta nei successivi mesi di agosto e settembre, dove i rappresentanti di maggioranza avevano espresso in un documento che non ritenevano opportuno che quelle tematiche fossero trattate in un consiglio comunale aperto al pubblico, il presidente del consiglio Laura Reitano, dopo aver invitato i capigruppo, “a definire di comune accordo modalità e tempistiche della discussione sulle problematiche in oggetto” avrebbe aggiunto che, in caso contrario, avrebbe “preso atto dell’impossibilità di procedere oltre con i lavori della conferenza in merito ai punti all’ordine del giorno”, dichiarandosi disponibile a convocare, invece, un consiglio comunale in seduta ordinaria per discutere dei temi proposti. Cosa effettivamente poi avvenuta, con il civico consesso convocato il 27 ottobre, durante il quale i consiglieri richiedenti hanno abbandonato l’aula. Minoranza e indipendenti lamentano che la posizione assunta dal Presidente del Consiglio sarebbe in contrasto con la normativa in tema di convocazione del consiglio comunale in seduta aperta – che può essere richiesto da un quinto dei consiglieri – e con quanto previsto in merito dallo Statuto Comunale.
Adesso il comune avrà 30 giorni di tempo per rispondere. Al di là dell’iter, per i consiglieri che ne hanno fatto richiesta resta sempre aperta la questione “politica” con la maggioranza, ovvero l’opportunità di affrontare l’importante tema dei ritardi dei lavori del Porto e delle criticità che riguardano il cimitero comunale in un consiglio comunale nel quale è consentito – sia pure nei modi e nei termini previsti dal regolamento – l’intervento e la partecipazione attiva dei cittadini alla discussione.
Il presidente Laura Reitano dal canto suo sostiene di “aver applicato il regolamento comunale, consultando prima anche la segreteria comunale”. “E’ giusto che l’assessorato faccia le sue verifiche su sollecitazione dei consiglieri.” ha aggiunto la Reitano. “Sono serena perché ritengo di aver operato attenendomi al dato normativo e al regolamento comunale.”